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Finanza&mercati

Piace l’Italia del cibo Pasta, vino e formaggi crescono nell’ export ... L’agroalimentare prima filiera economica d’Italia, nel 2006 ha registrato un fatturato di 110 mld di euro (+2.8%) e 400mila addetti... È un piatto ricco e appetitoso quello dell’agroalimentare italiano. Nel 2006 il fatturato complessivo del settore ha raggiunto i 110 miliardi di euro (+2,8% rispetto al 2005 quando il fatturato era stato di 107 miliardi di euro), con l’occupazione che sfiora i 400mila addetti per un totale di 6.600 tra piccole e grandi aziende. L’industria alimentare italiana che insieme ad agricoltura, indotto e distribuzione rappresenta la prima filiera economica del Paese, acquista e trasforma circa il 70% delle materie prime nazionali.
Inoltre rappresenta il made in Italy nel mondo dal momento che il 76% dell’export alimentare è costituito da prodotti industriali di marca. Il 2006 è stato un anno importante per l’industria alimentare italiana che si è confermata la seconda industria manifatturiera subito dopo il settore metalmeccanico, con la produzione, a parità di giornate lavorative e depurata dall’effetto negativo del settore saccarifero, cresciuta del +1,5%. Uno dei punti di forza del settore sta nella ritrovata crescita dell’export.
Con 16,7 miliardi di euro nel 2006, le esportazioni segnano un aumento pari al +10% circa sul 2005. Si tratta del risultato migliore dell’ultimo decennio che ha fatto salire al 15,2% l’incidenza dell’export sul fatturato totale. Un dato positivo ma ancora lontano dalla media del 18% che si riscontra a livello europeo, e dalla Francia e Germania con il 20% e 22%. Indicatore di rilievo, il saldo commerciale, che ha avuto un miglioramento importante, di quasi il +20%, raggiungendo i 3 miliardi di euro. L’export torna ad essere redditizio nonostante il cambio sfavorevole del dollaro.
Per quanto riguarda i consumi, nel 2006 sono stati, ancora una volta, stagnanti anche se si sono registrati fenomeni significativi. La variazione media 2006 degli acquisti alimentari domestici, secondo le stime Ismea-Ac Nielsen degli acquisti domestici delle famiglie, indicano una diminuzione in volume (-0,9%) ma un aumento in valore (+0,9%). Infine, i prezzi alla produzione. Nel periodo dicembre 2006-2005 hanno registrato un incremento del +3,1%, un tasso quasi doppio rispetto all’inflazione del periodo (+1,7%).
I consumi evidenziano inoltre la crescita dell’alimentare nel nuovo paniere della spesa dell’Istat. Dopo anni di flessioni e di oscillazioni marginali, il peso dell’alimentare sulla spesa degli italiani è risalito nel 2006 a quota 17,3%, con un guadagno di 1,1 punti rispetto al 16,2% del 2005.

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