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Finanza&mercati

Quei vigneti che dividono mezza Europa ... Estirpazioni, arricchimento con mosti e zucchero, etichettatura. Sono i temi dell’Ocm che fanno discutere, e arrabbiare, i produttori di vino italiano. Ma anche spagnoli e francesi... Estirpazioni, arricchimento con mosti e zucchero, etichettatura. Sono i termini che fanno discutere, e arrabbiare, i produttori di vino italiano, ma anche spagnoli e francesi. Mezza Europa divisa da quella Ocm (organizzazione comune di mercato) sul vino che il commissario europeo Marianne Fischer-Boel si appresta a presentare il 4 luglio.
“A giugno dello scorso anno - spiega Pietro Palumbo, responsabile settore vitivinicolo della Cia, Confederazione italiana agricoltori - la commissione ha presentato linee guida per giungere alle riforma della Ocm vino. Regole uguali per tutti i paesi produttori di vino che devono essere rispettate, dall’impianto del vigneto fino alla vendita della bottiglia”. Attualmente è in vigore l’Ocm del 1999 che è sostanzialmente divisa per aree. “La prima riguarda il potenziale viticolo - continua Palumbo - con l’Ocm che prosegue sulle precedenti che avevano introdotto il divieto di nuovi impianti. Ma agisce anche sui meccanismi del mercato come gli aiuti per la distillazione (volontaria, di crisi, dei sottoprodotti), sugli organismi di filiera che tuttavia in Italia non sono stati approvati e sulle pratiche dei trattamenti enologici”.
Adesso la nuova riforma va nel solco generale delle altre Ocm: spostare aiuti dal prodotto ai produttori, dall’accoppiato al disaccoppiato. “In questo quadro - spiega Palumbo - è stato indicato la possibilità di estirpazione dei vigneti dietro riconoscimenti di un premio. Ma tutto il mondo agricolo europeo ha risposto di no. Il rischio è quello di impoverire il nostro patrimonio a fronte di paesi terzi. Negli ultimi anni in Italia i vigneti si sono ridotti di oltre un terzo. Dal picco massimo di un milione e 200mila ettari a metà anni Ottanta si è arrivati ai 700mila ettari del 2005”.
L’estirpazione prevista della Fischer-Boel sarà volontaria, chi ha avrà interesse a farlo lo farà. In cambio avrà 6mila euro per ettaro. “Un valore non appetibile, si tratta anche di un quarto della produzione lorda vendibile di un anno”. L’altro nodo riguarda la distillazione. “L’Italia ha ricevuto quasi 400 milioni di euro, il 30% dei fondi - sostiene - per la distillazione e la ristrutturazione dei vigneti. Ne ha usufruito più di Francia e Spagna. In Italia sono state fatte distillazioni di crisi nel 2001, 2004 e 2005”. In discussione nell’Ocm ci sono poi, gli aiuti per i mosti concentrati e l’arricchimento con zucchero, “è guerra aperta con il Nord Europa” e le norme riguardo l’etichettatura.

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