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Finanza&mercati

L’ etichetta doc ora sfida la terra della Coca-Cola … La terra della Coca-Cola, quando si tratta di vino, fa appello alle Langhe. Ovvero alla famiglia Cillario, che sforna più di sessanta milioni di etichette al giorno, a partire dalle premiate ditte del vino doc. Dieci miliardi solo lo scorso anno, clienti in 26 Paesi al mondo e una tecnologia all’avanguardia.
Un mélange di cultura imprenditoriale, capacità di innovazione e voglia di crescere per Eurostampa, azienda fmi1iire del basso Piemonte, leader nelle etichette per il segmento spirits. E non stupisca l’uso dell’inglese perché, con l’acquisizione della Pepper Printing, è stato infranto il grande tabù: il mercato Usa. “Da tempo avevamo già clienti americani e ci è sembrato logico, quasi naturale, seguirli più da vicino”, ha spiegato Gianmarco Cillario che, assieme ai fratelli Giuseppe e Gian Franco, lavora da oltre dieci anni a fianco del padre Luciano. Il cambio favorevole ha reso poi più agevole l’acquisto di questa azienda di Cincinnati che fattura circa 7 milioni di dollari l’anno.
“Gli Stati Uniti sono per noi un mercato strategico - ha aggiunto - poiché i nostri clienti sono principalmente imprese globali, presenti in Europa come oltre oceano. E ci chiedono di seguirli in giro per il mondo. È così che abbiamo iniziato ad esportare i nostri prodotti un paio di anni fa in America. Fino ad arrivare poi alla conclusione che avremmo potuto fare di più, e meglio, comprando e sviluppando una realtà statunitense”.
La posta in gioco è alta. Ma ne vale la pena, al punto da spingere i Cillario, unici proprietari di Eurostampa, ad aprire il borsellino per uno sforzo notevole: 20 milioni di euro, compresa la realizzazione di un nuovo sito produttivo a Cincinnati, all’altezza di quelli piemontesi, la Silicon Valley del doc.
“Uno dei nostri obiettivi per il 2007 è il potenziamento della presenza nel mercato dei vini - precisa il Cullano - attraverso l’acquisizione di macchinari dedicati alla produzione di etichette da vino, e la riorganizzazione della struttura commerciale”. Nel solo 2006, continua, la produzione di etichette autoadesive ha fatto registrare un boom di quasi il 100 per cento. Al vino, Eurostampa vuole dedicare anche un piccolo team di designer con l’obiettivo di accompagnare la clientela nel percorso di ricerca dell’immagine più adeguata allo stile e al messaggio che vuole trasmettere la casa produttrice.
“In Europa il nostro competitor più grande realizza circa il 30% in meno di fatturato rispetto a noi. Ti mercato delle stamperie è molto frammentato anche in Italia dove ci saranno circa 300 piccole imprese. Di queste, meno di una decina superano i dieci milioni di giro d’affari”, ha proseguito il manager che ha sottolineato come la formula del successo aziendale sia basato su due linee di prodotto. “L’azienda è strutturata su due divisioni separate: le etichette carta e colla, e le etichette autoadesive. A queste poi si affianca questa nuova attività dedicata al mondo del vino cui vogliamo offrire un prodotto di qualità, studiato su misura”.
Per crescere ancora, è forse possibile che, dopo gli Stati Uniti, la famiglia Cillario possa decidere dì crescere nei mercati emergenti? “Dì certo vediamo che ci sono già oggi diverse imprese del mondo degli spirits interessate ai Paesi dell’Est Europa o all’Asia. Ma si tratta di mercati di grande interesse sotto il profilo dei tassi di crescita e della potenzialità. E al momento sono riforniti dalla produzione realizzata nel Vecchio Continente e negli Stati Uniti. Tutto questo solo per dire che attualmente non c’è esigenza di crescere ancora all’estero in queste aree”. Mai fare il passo più lungo della gamba, soprattutto se le cose vanno già bene: “Il nostro fatturato aumenta del 10% circa all’anno.
Ma in questi primi tre mesi le cose sono andate ancor meglio: +17 per cento”. Perla soddisfazione, legittima, di proprietari che hanno sempre reinvestito gli utili nel business di casa. Compreso il fattore umano, indispensabile al successo imprenditoriale. Per questo, casa Cillario non ha mai lesinato sulla formazione, a partire di corsi per i novizi fino ai programmi di crescita e sviluppo. Nel futuro di Eurostampa c’è forse anche la possibilità di un ingresso in Borsa?
“Al momento questo progetto non è d’attualità”, replica senza dubbi monsù Cillario che a tutto pensa salvo che a monetizzare. Il gruppo, semmai, mira a conquistare l’attenzione dei mercati con l’attenzione ai temi ambientali. Lo stabilimento di Benevagienna, nel cuore delle Langhe, ha un impianto autorizzato per il trattamento dei rifiuti cartacei e una struttura per la depurazione delle emissioni nell’atmosfera. Un elemento di appeal in più per un gruppo che sta dimostrando quanto sia importante la “customizzazione”, orrendo neologismo usato per far riferimento ai rapporti con i clienti. Uno dei veri segreti del gruppo, infatti, sta proprio nella capacità di intuire i bisogni della clientela. Anzi, di anticiparli perché oggi vendere un buon vino è quasi più importante che produrlo. L’hanno capito in molti, ormai: merito pure dei Cillario che, nel 2003, decisero di dedicare ai clienti un servizio completo di consulenza per la comunicazione e immagine aziendale, ricerca e sviluppo per progetti, rappresentanze, logistica e studio grafico. Una mossa vincente, perchè gli esperti messi a disposizione da Eurostampa studiano insieme ai clienti soluzioni e materiali per nuovi progetti e packaging. Lo dimostra il fatto che, dal 2003 a oggi, sono stati sviluppati oltre mille progetti per gli aficionados Eurostampa in tutto il mondo.

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