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Finanza&mercati

Ocm vino, la Toscana brinda con l’Europa ... In mezzo a tutte le proteste del mondo agroalimentare italiano nei confronti della riforma dell’Ocm vino presentata a Bruxelles la settimana scorsa una voce fuori dal coro c’è, e non è di poco conto. L’Associazione produttori vitivinicoli toscani (Aprovito) non dice no alla proposta europea, anzi trova nel testo molti elementi positivi rispetto soprattutto alle ipotesi formulate nei mesi scorsi che penalizzavano pesantemente l’industria italiana del vino. “Con la proposta di riforma Ocm - spiega Roberto Bruchi, direttore di Aprovito - si compie un significativo passo in avanti per frenare la sovrapproduzione e rilanciare le sorti del settore vitivinicolo attraverso il riequilibrio tra domanda ed offerta.
Aumenta la competitività dei nostri vini e si conquistano nuovi mercati sullo scenario mondiale”. Secondo Aprovito, tra le novità più significative, va segnalato il divieto dell’impiego di zucchero per aumentare la gradazione alcolica in tutti i paesi dell’Unione, così da mettere tutti i produttori europei nelle stesse condizioni di partenza, senza creare discriminazioni a livello di produzione e netti cali di qualità nell’effettiva realizzazione dei prodotti.
La battaglia contro lo zuccheraggio, che fino al momento della proposta di riforma era una pratica a cui erano stati autorizzati tutti gli stati del nord Europa, è stata portata avanti da molti decenni dai paesi e dalle regioni tradizionalmente vocate alla produzione del vino, vedendo schierato in prima fila l’Italia. Secondo i produttori vinicoli tosca è quindi una vittoria per il territorio italiano e, con lo stop allo zuccheraggio, è stato raggiunto lo storico obiettivo di mettere fine ad una pratica ingannevole e lesiva degli interessi di qualità tutelando il mercato nazionale e i consumatori.

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