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Finanza&mercati

I subprime si bevo i vini doc ... Gli amanti dei vini pregiati potrebbero essere costretti a bere l’amaro calice dei mutui subprime. Solo la riapertura delle aste a settembre potrà però dire se la crisi ha contagiato enologico, che prima della pausa estiva aveva fatto registrare un vero e proprio boom. Le prime indicazioni sembrano essere rassicuranti. “Non abbiamo registrato un indebolimento della domanda”, spiega Jamie Ritchie, vicepresidente della divisione enologica di Sotheby’s, che terrà la prima asta il 7 settembre.
In primavera vini come Chateau Mouton-Rothschild, Screaming Eagle Cabemet e Domaine de la Romanee-Conti avevano raggiunto quotazioni record, tanto da indurre alcuni collezionisti a vendere parte delle loro bottiglie per realizzare la plusvalenza. “Fino a oggi non c’è stata nessuna correlazione fra i prezzi dei vini pregiati e quelli di Wall Street”, spiega Mahesh Kumar, autore del libro “investire nel vino per versificare il portafoglio”. A questo si aggiunga il fatto che l’offerta divini pregiati è limitata, mentre la domanda a livello globale è continua crescita.

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