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Finanza&mercati

il castellano che esporta viti all’Est ... Dal Chianti all'Azerbaijan...
Stefano, con la sua Tecnovite, ha impiantato vitigni in Turchia e ora si prepara a creare una holding con Elmar Saidov, per sbarcare nell’ex Urss. Mentre la moglie Anna gestisce il leggendario Castello del Trebbio e i suoi vini...

Dopo avere impiantato vitigni in Turchia e Azerbaijan, ora Stefano Casadei, agronomo e imprenditore vitivinicolo toscano, si prepara a portare il know how italiano su tutti i territori dell’Ex Urss. Con un progetto ambizioso che prevede una riorganizzazione aziendale e l’ingresso di un socio estero nell’azionariato del gruppo. Si tratta di Elmar Saidov, managing director della Fireland Group, la società che lo scorso aprile si è affidata alla Tecnovite Toscana cli Casadei per l’impianto di 150 ettari di vigneto nei pressi di Baku, la capitale dell’Azerbaijan. “Il mio obiettivo è creare nel 2008 una holding, il cui nome potrebbe essere Territori del Gusto, che sarà partecipata pariteticamente da me e dallo stesso Saidov - spiega Casadei - Sotto la quale verranno confluite alcune aziende del gruppo, di cui manterrò la quota di maggioranza”. E il riferimento non va solo a Fireland Group e alla Tecnovite Toscana, fondata nel 1987, che è diventata ora una società leader a livello nazionale nel settore dei servizi e dell’impiantistica per il settore viticolo e
olivicolo. Ma anche alla Tenuta Casadei, azienda agricola nata nel 1997, a Suvereto in Maremma, con l’obiettivo di creare vini che esprimono il carattere territoriale della costa mediterranea. Nella riorganizzazione verrà inclusa anche la Tenuta Agricola Olianas di Gergei, in Sardegna, azienda, dove si coltivano vitigni autoctoni come il Cannonau, il Vermentino, il Bovale Sardo e il Carignano, di cui Stefano ha rilevato nel 2000 una partecipazione del 50% insieme a due amici, il ristoratore Artemio Olianas e lo chef Simone Mugnaini, che sono soci col restante 50 per cento. Al di sotto di Territori del Gusto verrà inglobata anche Zighidi, realtà nata quest’anno nell’isola di Pantelleria.
Per Tecnovite Toscana, che ha chiuso il 2006 con un fatturato di 6,5 milioni, occupa circa 200 dipendenti, e impianta circa 300 ettari di vigneto l’anno solo in Italia si aprono quindi grandi opportunità di crescita. “Fino a oggi nell’impiantistica dei vigneti all’estero prevaleva la richiesta di macchinari e manodopera specializzati, oggi invece la domanda dall’estero si sta spostando verso la consulenza di alto livello sia in campo agronomico che imprenditoriale”, spiega Casadei, che punta ad arrivare per primo in mercati come la Russia, il Kazakhstan, l’Ucraina, nei Paesi Baltici e dell’Europa dell’Est, tutte aree che producono ottimi vini per le piazze locali e internazionali.
Resterà invece fuori dal perimetro di consolidamento della nuova holding la Fattoria Castello del Trebbio nel Chianti, proprietà di famiglia della moglie, Anna Baj-Macario, di cui Stefano ha assunto la gestione dal 1990, anno del matrimonio da cui sono nati Lorenzo, Elena e Laura. Ed è proprio dall’intreccio dei destini di Stefano e di Anna che è nato anche un gruppo con un giro d’affari superiore a 8,5 milioni di euro. Una realtà, però, che ha alle spalle un patrimonio di valore inestimabile, che si trova anche sui libri di scuola. Per comprendere il tutto bisogna andare indietro nella storia: Stefano, figlio di un consulente agrario, nasce nel 1960 a Vicchio del Mugello in provincia di Firenze. Dopo essersi diplomato in agraria decide di perfezionare gli studi nelle Università di Bordeaux e Montpellier. Anna invece nasce a Milano nel marzo del 1966 dai Conti Baj-Macario di origini austriache. Galeotto fu il trasferimento in Toscana: sì, perchè nel 1968 i genitori di Anna rilevarono per circa 70 milioni di vecchie lire il Castello del Trebbio. Niente di meno che il castello costruito dalla nobile Famiglia de’ Pazzi nel 1184, passato alla storia per essere stato il luogo in cui venne ordita nel 1478 la famosa “Congiura de’ Pazzi” per eliminare i grandi avversari Giuliano e Lorenzo de’ Medici. Nel 1990, anno in cui vengono a mancare i Conti Baj-Macario, la gestione del Castello del Trebbio passa sotto la guida di Anna che insieme al fratello Alberto porta avanti la creazione di una vera e propria azienda vitivinicola e di un agriturismo di qualità, in una zona del Chianti, la Rufina, ancora poco conosciuta e per questo ben preservata dal punto di vista naturalistico e ambientale. Attualmente, il terreno riservato alla viticoltura è di circa 350 ettari e produce vini di forte carattere come il Rosso della Congiura, il Pazzesco e il Chianti Rufina Castello del Trebbio. In totale vengono prodotte 240.000 bottiglie l’anno. Recentemente è stata introdotta la coltivazione dell’ulivo, soprattutto per volontà di Anna, appassionata di olio e assaggiatrice professionista. Ha assunto poi particolare rilievo la coltura specializzata dello zafferano Zima di Firenze, in un’area in cui il crocus sativus non vanta certamente tradizioni usuali. Dalla ristrutturazione di alcune case coloniche presenti nella tenuta è sorto poi l’agriturismo, la cui gestione è affidata ad Alberto Peroni, cugino di Stefano. In tutto si contano 39 posti letto, tra cui 5 appartamenti e una villa dove, proprio in questi giorni, si trova Silvia Battisti, Miss Italia 2007, che insieme allo staff sta realizzando un servizio fotografico. Tanti i progetti appena avviati o in cantiere: oltre alla possibilità di prenotare visite alle secolari cantine del Castello con degustazione di vini speciali e olio d’oliva di produzione propria, è stato appena aperto il ristorante La Sosta del Gusto; mentre è in fase di realizzazione un laboratorio del gusto, la cui mission è quella di proporre pietanze realizzate con prodotti stagionali coltivati direttamente in azienda.

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