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Finanza&mercati

“Qualità e immagine, ecco perché oggi il mondo ci premia” ... Il successo dell’Ornellaia? “È il frutto del risultato di un lavoro di molti anni incentrato sulla qualità del prodotto sia da un punto di vista puramente degustativo che in termini di immagine”. Così Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato della Tenuta, apre una finestra su tutto quello che c’è dietro al successo di critica e di pubblico di questo rosso. “Soprattutto negli ultimi cinque anni - ha aggiunto - abbiamo notevolmente aumentato gli investimenti nel settore della comunicazione e della distribuzione, rafforzando la nostra presenza nelle più importanti aste del mondo, in particolare a New York e Londra”.

Per quanto riguarda la distribuzione, la vostra strategia è tesa a collocare il brand nel segmento di mercato dei beni di lusso.

“Abbiamo una produzione estremamente limitata e per questo il nostro prodotto è destinato a essere venduto nei posti più esclusivi. In enoteca una bottiglia della Tenuta può arrivare a costare circa 200 euro, perchè il nostro è un vino per veri e propri collezionisti dell’arte vinicola, ai quali dedichiamo un’attenzione particolare curando l’estetica delle nostre confezioni”.

Qual è lo stato di salute del vino italiano sullo scenario internazionale?

“Il vino nostrano ha fatto dei passi da gigante in soli 20 anni, soprattutto negli ultimi sei anni. Appare però evidente che si è notevolmente allargata la forbice tra le produzioni top, che brillano sia in termini cli qualità che di immagine, e gli altri vini nazionali: in questo periodo è sui primi che si sta indirizzando la domanda internazionale”.

Quali sono i vostri mercati di riferimento?

“All’Italia è destinato circa il 30% della nostra produzione: poi a seguire ci sono gli Stati Uniti con il 17, la Germania, la Svizzera, che è una grande consumatrice di vini d’eccezione e il Canada. Tra gli emergenti spiccano il Giappone e la Russia, paese quest’ultimo dall’alto potenziale di vendita con una crescita del 50% della domanda e dove la nostra offerta è tuttora sottodimensionata”.

Luca Cordero di Montezemolo è il nuovo ambasciatore del made in Italy. Una scelta felice?

“L’Italia ha bisogno di un rilancio, soprattutto dopo i recenti scandali che hanno colpito il settore enogastronomico del nostro Paese. Non c’è dubbio che Montezemolo sia un profondo conoscitore della realtà internazionale e ciò non può che giovare al made in Italy”.

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