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Fine 2015 positivo per le “auctions” enoiche. Da Sotheby’s a Hart Davis Hart, da Zachys a Christie’s, importanti aggiudicazioni e Bordeaux di nuovo sugli scudi. Gli italiani top? Sassicaia, Masseto, Ornellaia, Voerzio, Giacosa, Biondi Santi e Gaja

Un 2015 che si chiude alla grande sotto il martello dei banditori delle aste di “fine wines” più importanti al mondo. Tornano offerte importanti e tornano anche alcuni dei protagonisti che la crisi finanziaria mondiale e qualche titubanza dagli acquirenti orientali avevano lasciato sullo sfondo: i bordolesi. Sul fronte delle “blue cheaps” del Belpaese, conferme per alcuni dei nomi più blasonati che ottengono valutazioni interessanti e di confortante continuità.
L’asta di Londra di Sotheby’s (16-17 dicembre) ha fatto registrare un valore complessivo in aggiudicazioni di 2.515.967 sterline con un podio di top lot, costituito da una cassa di 6 magnum di Petrus 1989, battuta a 30.550 sterline, al secondo posto appaiati 3 bottiglie di Château Cheval Blanc 1947 ed una cassa (12 bottiglie) di Château Lafite 1982, aggiudicate a 17.625 sterline e al terzo 2 bottiglie di Domaine Romaneè-Conti, Romanée Conti 1978 (2 bottiglie), battute a 17.038 sterline. Il podio dei vini più preziosi del Bel Paese nell’asta di Sotheby’s “parla” la stessa lingua e cioè quella di Bolgheri: al primo posto, ci sono 6 bottiglie di Sassicaia 1988 della Tenuta San Guido, aggiudicate a 1.586 sterline, al secondo 6 bottiglie di Masseto 2001, battute a 1.081 sterline ed al terzo ancora la Tenuta dell’Ornellaia, con 6 bottiglie di Bolgheri Ornellaia 1988, vendute a 729 sterline.
A Chicago, la casa d’aste Hdwine (10-12 dicembre) ha totalizzato 8.067.090 dollari di vendita, con un terzetto di lotti stellari composto da 12 bottiglie di La Tâche 1990 di Romanée-Conti, aggiudicate a 38.000 dollari, 3 doppie magnum di Petrus 1982, battute a 35.000 dollari e 2 magnum di Vosne Romanee Cros Parantoux 1982 di Henri Jayer a 32.00 dollari.
I top lot dell’Italia enoica sono stati, invece, 12 bottiglie di Barbaresco Santo Stefano Riserva 1982 di Bruno Giacosa, aggiudicate a 13.000 dollari, ancora Bruno Giacosa con 9 bottiglie di Barbaresco Santo Stefano Riserva 1990 battute a 7.500 dollari e 12 bottiglie di Masseto 1987-1989 a 5.000 dollari.
A New York, il 4-5 dicembre, Zachys ha totalizzato complessivamente 5.677.201 dollari di vendita. In testa ai lotti più preziosi una “Nabuchodonosor” (15 litri) di Château Mouton Rothschild 2000 aggiudicata a 116.375 dollari, 12 bottiglie di Petrus 2000 battute a 41.650 dollari, e 12 bottiglie di Le Pin 2000 a 36.750 dollari. I vini tricolore al top sono stati 12 bottiglie di Masseto 1998, battute a 7.350 dollari, appaiate alle 12 bottiglie di Barolo Falletto di Serralunga 1996 di Bruno Giacosa, al secondo posto ancora in tandem 6 bottiglie di Barolo Sarmassa 2000 di Roberto Voerzio e 12 bottiglie di Masseto 1999, aggiudicate a 6.125 dollari, e nel terzo gradino del podio 12 bottiglie di Sorì San Lorenzo 1997 di Gaja battute a 5.635 dollari.
Sempre nella Grande Mela, il 2 dicembre, Christie’s ha raccolto 1.253.726 dollari, con i top lot formati da 1 bottiglia di Château d’Yquem 1811 battuta a 49.000 dollari, 1 bottiglia di The Macallan Lalique 57 year Old aggiudicata a 31.850 dollari e 11 bottiglie di Château Lafite 1982 a 24.500 dollari. Le bottiglie più quotate del made in Italy in bottiglia sono state, invece, le 12 di Sorì San Lorenzo 2000 di Gaja, aggiudicate a 3.185 dollari, due doppie magnum di Masseto 2001, 2.695 dollari, e 12 bottiglie di Brunello di Montalcino 1990 di Biondi Santi battute a 2.205 dollari.

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