Che la prima metà 2024 non sia stata semplice neanche per i grandi vini da collezione o di alto pregio, è un dato di fatto, come confermano gli indici della piattaforma inglese Liv-Ex, ma anche il bilancio semestrale di un colosso del lusso, con tanti top brand di vino e Champagne, come Lvhm. Ma il segmento dei vini pregiati mostra comunque una certa solidità. “Il rimbalzo di giugno - con il Piemonte che registra la miglior performance - però non basta a riportare il segno positivo nei primi sei mesi dell’anno. Le bottiglie che hanno incrementato maggiormente il proprio valore sono la Cuvèe Le Mesnil 2008 di Salon (+29,5%), il San Leonardo 2013 di Tenuta San Leonardo (+26,8%), il Gaia & Rey 2014 +23,2% di Gaja, il Brunello di Montalcino Riserva Tenuta Greppo 2004 di Biondi-Santi (+22,9%) e il Tenuta di Trinoro 2018 della Tenuta di Trinoro (+22,5%). Mentre le bottiglie che hanno riscontrato maggior interesse (visualizzazioni, click e ricerche) sono state il Sassicaia 2021 della Tenuta San Guido, il Tignanello 2021 di Antinori e Le Pergole Torte 2021 di Montevertine (che sono anche tra i cinque vini più venduti insieme al Cristal 2015 di Roerder e al Rd 2008 di Bollinger), e ancora il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2010 di Ferrari Trento e Château Lafite Rothschild 2020 di Château Lafite Rothschild. Mentre il lotto dal valore più alto transato è stato una cassa da 3 bottiglie di Clos de la Roche Grand Cru 2011 di Domaine Leroy, a 27.000 euro”. A dirlo, l’Osservatorio della piattaforma specializzata eWibe, live market dei vini pregiati, che include tutte le principali etichette da investimento dei Paesi più rappresentativi del settore, e che segna nel primo semestre 2024 un calo del -0,6%. La Francia (-1,1% da inizio anno) soffre ancora, soprattutto a seguito della deludente campagna “En Primeur” di Bordeaux, con la vendemmia 2023, che ha visto un taglio medio dei prezzi di circa il 30%, come abbiamo raccontato spesso su WineNews. L’Italia (-0,1%) mostra ancora una volta un percorso all’insegna della stabilità.
Guardando alle singole regioni, la Toscana continua a mantenere il proprio trend positivo, registrando un +1% nei dodici mesi, mentre nei primi sei mesi 2024 la sua crescita si attesta sul +0,5. Come anticipato anche nelle precedenti versioni dell’Osservatorio curato dagli analisti di eWibe, rimane la convinzione che i vini toscani saranno i protagonisti assoluti dei prossimi mesi, specialmente per il pricing ancora molto contenuto rispetto ai grandi vintage francesi. Il Piemonte, spiega ancora eWibe, registra una crescita più contenuta del +0,3% nei dodici mesi, mentre conferma una certa stabilità nei sei mesi segnando la miglior performance a giugno (+1%), contro il +0,5% della Toscana. Si segnala un aumento della domanda su annate uscite in precedenza, 2016 e 2019 in testa, mentre si rimane in attesa di valutare l’andamento del mercato nel 2024 per le uscite di Barolo 2020 e Barbaresco 2021.
Le regioni francesi, invece, continuano a registrare numeri deludenti rispetto all’Italia: Bordeaux fa -1,8% da inizio anno, lo Champagne -0,8%, la Borgogna -0,5%. Nonostante questo, giugno segna una crescita positiva per tutti gli indici regionali francesi. “La Francia, dopo aver vissuto un’importante flessione nel 2023, oggi offre interessanti opportunità di investimento, in particolare nella regione di Bordeaux per annate già in commercio. La domanda di Champagne resta alta ma, in netto contrasto con la scarsità degli ultimi due anni, l’offerta in termini di volume è tornata su livelli standard. Di riflesso, l’incremento è più contenuto mese su mese. La regione vede l’uscita di annate di pregevole fattura nell’ultimo periodo con in testa Krug 2011 e l’ultimo millesimo della più blasonata Maison francese, Dom Pérignon 2015, che eWibe ha lanciato, tra le prime in Italia”. Per quanto riguarda la Borgogna, eWibe rileva un timido ritorno alla normalità, dopo un periodo di riassestamento, che ha portato ad un diffuso calo nell’ultimo anno. C’è cauto ottimismo per quanto concerne l’annata 2022, caratterizzata da un’ottima qualità della vendemmia, specialmente sui rossi.
“I dati e le performance danno respiro a tutto il comparto e riflettono le ottime uscite fin qui presentate dai principali produttori - afferma Leonardo Bernasconi DipWsey, Head of Wine eWibe - e la Francia, dopo aver vissuto un’importante flessione nel 2023, offre oggi interessanti opportunità di investimento, in particolare nelle regioni di Bordeaux e Champagne. Il calo dei prezzi avvenuto per alcune etichette ed annate rappresenta, oggi, un’opportunità di acquisto interessante. La deludente campagna “En Primeur” di Bordeaux, porta ad una maggiore domanda sul mercato secondario di annate già disponibili. Alcune tra le bottiglie più pregiate delle annate precedenti, infatti, risultano in alcuni casi posizionate sui medesimi livelli di prezzo, quando non inferiori, delle uscite “En Primeur” 2023, nonostante il punteggio medio e la qualità della vendemmia risultino superiori”.
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