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FIPE-CONFCOMMERCIO: “LA COLDIRETTI PENSI AGLI AGRITURISMI …”. SOMMARIVA: “ESISTONO INFINITE REALTÀ DOVE IL CLIENTE PENSA DI ENTRARE PER MANGIARE LA CUCINA CON PRODOTTI DELL’ORTO E INVECE … DA DOVE VENGONO GLI INGREDIENTI PER PREPARARE QUEI PIATTI?”

“La ristorazione è già certificata. Se ne occupa la nostra organizzazione con i marchi del “Bollino Blu” e del “Ristorante Tipico”. E per chi non si accontenta, lo fa anche all’estero con Ardi, l’unica associazione dei veri ristoranti italiani”: la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) della Confcommercio rincara la dose sull’iniziativa di Coldiretti del marchio “doc” per la pizza italiana.

Edi Sommariva, direttore generale Fipe, ricorda quali sono ruoli e mestieri degli imprenditori e aggiunge: “l’agricoltura si sta già occupando di gastronomia con gli agriturismi e sono proprio queste le strutture che la Coldiretti deve tenere sotto controllo, nello stesso modo in cui Fipe fa con i ristoranti. Esistono infinite realtà dove il cliente pensa di entrare per mangiare la cucina con i prodotti dell’orto e, invece, esiste a mala pena un rovo di more. Da dove vengono gli ingredienti usati per preparare quei piatti? Non sempre dalla produzione agricola della struttura di riferimento. Sono altri i campi in cui si può sconfinare a lavorare assieme; uno per esempio è quello delle frodi alimentari”.

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