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Fonte Ansa - Frode agroalimentare da 500.000 euro nel salernitano: sventata dalla Procura di Nocera Inferiore un’organizzazione criminale che, usando il nome di una cantina chiusa da 33 anni, era riuscita a mettere sul mercato anche falso vino Doc

Usando il nome di un’azienda vinicola di Paupisi, in Provincia di Benevento, avevano etichettato vino come Doc con lo scopo di metterlo sul mercato, insieme a merce di vario genere acquistata con credenziali di ditte in regola, ma del tutto ignare delle operazioni. È con questi sistemi che un’organizzazione con base operativa nell’agro nocerino-sarnese è riuscita a immettere sul mercato beni per oltre 500.000 euro, prima che la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore arrestasse tre persone, accusate di ricettazione, falso, sostituzione di persona, truffa e frode in commercio: in totale, gli indagati sono oltre venti.

L’inchiesta è partita dalla scoperta di un deposito di merci contraffatte, avvenuto a Sant’Egido del Monte Albino due anni fa: a questa scoperta hanno fatto seguito intercettazioni telefoniche e ambientali e pedinamenti anche attraverso sistemi Gps, tramite i quali gli inquirenti hanno ricostruito la rete di rapporti tra il gruppo criminale Di Francia, guidato da Giacomo Di Franco, legato a filo doppio con Enrico Oriani, milanese arrestato per rapine a tir e ricettazione. Insieme gestivano il traffico di merci rubate, o acquistate utilizzando prestanome o credenziali di ditte italiane risultate del tutto ignare agli affari dell’organizzazione. Vari gli episodi registrati dagli inquirenti, avvenuti tra l’agro nocerino-sarnese e le zone di Avellino, Salerno, Napoli, Milano, Monza e Pavia. E a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, le Forze dell’ordine ha evitato che venisse messo in commercio del vino imbottigliato ed etichettato come Doc, utilizzando il nome di una cantina di Paupisi, nel beneventano, che era stata cancellata dalla Camera di Commercio nel 1983.

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