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LA RICORRENZA

Foreste, un patrimonio in Italia da custodire e simbolo di una cultura da ritrovare

Il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale: l’iniziativa del Ministero dell’Agricoltura e gli appelli Confagricoltura e Confcooperative
Confagricoltura, FEDAGRIPESCA CONFCOOPERATIVE, FORESTE, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FORESTE, MASAF, Non Solo Vino
Una foresta in Italia

Le foreste fanno rima con natura, e quindi significano vita, rappresentano un polmone verde fondamentale in un mondo dove i fenomeni di inquinamento e di cambiamento climatico preoccupano sempre di più. Per questo è importante sensibilizzare sul tema, dalle generazioni attuali fino a quelle future. Nella Giornata Internazionale delle Foreste, di scena il 21 marzo, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste lancia il Concorso “Radici”, iniziativa, curata dalla Direzione Generale dell’Economia Montana e delle Foreste del Ministero, con l’obiettivo di sensibilizzare alla conoscenza e al rispetto del patrimonio forestale italiano, mettendo al centro le immagini e le storie di alcuni dei suoi esemplari più significativi: gli Alberi Monumentali d’Italia (Ami) che sono anche elementi identitari dei luoghi di appartenenza ma anche rappresentativi della grande ricchezza di biodiversità del territorio nazionale. I partecipanti potranno inviare brevi storie, aneddoti, curiosità, leggende o particolarità relativi ad uno, o più, alberi o gruppi di alberi monumentali dei 4.300 censiti e accolti nell’Elenco nazionale degli alberi monumentali d’Italia, corredando i testi con una foto orizzontale che metta in risalto il valore dell’esemplare arboreo nel proprio contesto topografico. Immagini e racconti, spesso custoditi dalle singole comunità locali, possono contribuire a preservare la memoria storico-culturale dei “monumenti verdi” nazionali e diffondere il senso di affezione nei loro riguardi.
“I nostri alberi monumentali - sottolinea il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida - sono un orgoglio nazionale. Il censimento e l’inclusione di questi esemplari nell’Elenco ufficiale è un’azione fondamentale di riconoscimento, tutela e valorizzazione, uno strumento che invita a conoscere questi “monumenti verdi” contribuendo alla sensibilizzazione verso il patrimonio forestale italiano”. Il 21 novembre, nella ricorrenza della Giornata Nazionale degli Alberi, verranno pubblicati sul sito Masaf i 13 contributi giudicati più meritevoli e significativi, valutati sulla base di un giudizio complessivo tra testo e fotografia; questi lavori andranno a comporre il “Calendario Alberi Monumentali d’Italia 2025” che sarà liberamente scaricabile sul sito del Ministero da fine 2024. Inoltre, tutti i testi e le fotografie ritenuti idonei andranno ad arricchire le schede dei relativi alberi, o gruppi di alberi, geolocalizzabili sulla mappa “Alberi monumentali d’Italia” che la Direzione Generale dell’Economia Montana e delle Foreste del Masaf cura e aggiorna su Google Maps.
Anche Confagricoltura, nella Giornata Mondiale delle Foreste, che, quest’anno, è dedicata all’innovazione, ha mandato il proprio messaggio per “valorizzare il patrimonio forestale nazionale e ottimizzarne la gestione ai fini di una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica”. Evidenziando come le foreste italiane si estendono su oltre 11 milioni di ettari, un valore che è raddoppiato negli ultimi 50 anni ed è pari a quasi il 40% del territorio nazionale, soltanto negli ultimi 10 anni la superficie boschiva è aumentata del 4,9% (fonte: Masaf). “Una crescita - sottolinea Confagricoltura - che, però, non è frutto di specifiche politiche attive di rimboschimento, bensì dell’abbandono delle attività primarie e dello spopolamento di aree montane e collinari”. Per Enrico Allasia, presidente Fnp Risorse Boschive e Coltivazioni Legnose Confagricoltura, “le foreste rappresentano un enorme patrimonio per il nostro Paese. Basti pensare ai servizi ecosistemici che mettono a disposizione e alla sempre maggiore fruizione da parte dei cittadini, che ne riconoscono il valore, come anche al valore economico delle filiere legno-energia. Occorre una migliore programmazione gestionale del patrimonio forestale favorendone la valorizzazione anche attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche, sia a livello tecnico-produttivo, sia di prodotti finali, con l’obiettivo di incrementarne la produttività, dando maggiore forza alle filiere per ridurre i costi, generare reddito ed esternalità positive per la società e l’ambiente”.
La Confagricoltura ha specificato che “oggi soltanto il 18% della superficie forestale italiana è soggetta a piani di gestione e, sebbene la produzione di legno e di altri prodotti rimanga stabile, diminuiscono le segherie e le infrastrutture per le utilizzazioni in bosco. Il patrimonio boschivo è inoltre fondamentale per l’assorbimento di Co2. Per tale motivo Confagricoltura auspica che le disposizioni europee ed italiane in materia possano effettivamente dare la possibilità di valorizzare i crediti di carbonio prodotti dalle superfici forestali italiane”. Allasia ricorda che “siamo stati il primo Paese ad applicare la Strategia Forestale europea, che ha tra i principali obiettivi una gestione forestale sostenibile, l’efficientamento dell’impiego delle risorse naturali, lo sviluppo di conoscenze multidisciplinari per la tutela delle foreste, attraverso attività di ricerca, formazione professionale e promozione dei prodotti forestali. Abbiamo quindi tutti gli strumenti per migliorare nella gestione di questa enorme ricchezza”.
Per il presidente del Settore Forestale Fedagripesca Confcooperative, Mario De Angelis, “l’Italia è un Paese che non sa di essere un Paese forestale, con un patrimonio boschivo che supera gli 11 milioni di ettari, un’estensione analoga alla superficie agricola e che necessita di essere curata e gestita al meglio. Sottolineare l’importanza delle foreste in occasione della ricorrenza di oggi è sicuramente importante, ma è fondamentale che si lavori per ripristinare una vera e propria cultura forestale che ancora manca nel nostro paese”. De Angelis dice come sia “a nostro avviso, fondamentale lavorare affinché venga riconosciuto ed esaltato il valore sociale e culturale dei nostri boschi. Le foreste non sono infatti importanti soltanto perché trattengono Co2 e perché riducono gli effetti dei cambiamenti climatici, bensì perché rivestono una valenza economica e culturale in un’ottica di tutela e valorizzazione delle aree interne. Una attività costante e continuativa di gestione delle foreste può ridurre l’incidenza di incendi e attenuare il dissesto idrogeologico. Non solo, la gestione sostenibile delle foreste aiuta a trattenere le persone nei territori contrastando lo spopolamento delle zone boschive. Ecco perché in un momento in cui le aree interne montane subiscono l’abbandono delle nuove generazioni, occorrerebbe sostenere la gestione forestale affinché continui ad evolversi come ha fatto con successo negli ultimi decenni. È proprio questo importante valore sociale delle foreste che va difeso e tramandato alle generazioni successive”.

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