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FORMAGGI & SLOW FOOD: “EDUCARE CONSUMATORE, DARE INFORMAZIONI PER MUOVERSI CONSAPEVOLMENTE NEL MERCATO ALIMENTARE E DARE LA POSSIBILITÀ DI DISTINGUERE PRODOTTO DI QUALITÀ E INDUSTRIALE”. IN SETTEMBRE A BRA E’ DI SCENA “CHEESE”

“L’Unione Europea sta legiferando nel settore agroalimentare basandosi su uno strano concetto di qualità. Fatto accaduto pochi giorni fa e che riguarda il mondo caseario, il Tribunale di Monza ha assolto un’azienda che aveva utilizzato latte in polvere per produrre mozzarella. I giudici hanno recepito una normativa europea ignorando la legge italiana che proibisce l’utilizzo di latte in polvere nei formaggi. Questo testimonia quanto sia forte la pressione che l’industria alimentare esercita sul nostro organismo di governo continentale. Slow Food, i questo comparto, ha una missione importantissima: educare il consumatore e fornirgli informazioni per potersi muovere consapevolmente nel mercato alimentare e dargli la possibilità di distinguere un prodotto di qualità da uno industriale. Dobbiamo armarci per non rimanere prigionieri del sistema del mercato industriale”. Lo ha detto Piero Sardo, presidente Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, oggi 3 giugno a Bra (Cuneo), per la presentazione ufficiale di Cheese 2009, evento organizzata da Slow Food e dal Comune di Bra (dal 18 al 21 settembre; www.slowfood.it e www.comune.bra.cn.it).
Il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese, da parte sua, ha spiegato che “nella sua storia ultradecennale Cheese ha contribuito a salvare le piccole produzioni di formaggi di qualità e i loro produttori. Culture e identità che chiedono di non essere travolte e spazzate via da un’omologazione spesso portata avanti dalle lobby industriali. A Cheese si parla dei problemi del settore caseario in ragione del prezzo del latte, dell’etichettatura, della pastorizia, delle razze animali, della biodiversità. E questa politica si fa a livello internazionale. Cheese è l’Onu dei formaggi di qualità”.

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