Buone notizie per la Francia del vino, in un periodo complicato, con tanti nodi da sciogliere per il futuro. Ma che attendeva un primo “sblocco” che adesso è arrivato attraverso l’atteso via libera della Commissione Europea per l’attuazione dello sradicamento permanente dei vigneti. Il Ministero dell’Agricoltura, con una nota, ha confermato il “semaforo verde” europeo per l’estirpazione dei vigneti, misura che era stata richiesta per rispondere alle difficoltà più critiche (a Bordeaux e non solo, ndr) incontrate da un certo numero di aziende vitivinicole a fronte di una situazione preoccupante, tra cambiamenti climatici che incidono nel settore produttivo, calo dei consumi e una concorrenza forte.
Con una dotazione complessiva di 120 milioni di euro, questo sistema mira a finanziare la riduzione del potenziale viticolo estirpando, in maniera definitiva, i vigneti, con un aiuto - “bonus” di 4.000 euro per ettaro (che significano, di fatto, un massimo di 30.000 ettari di vigneti da sradicare, ndr). Una novità utile per fornire un sostegno immediato alla crisi di mercato in cui versa il settore, contribuendo al riequilibrio dei volumi di produzione rispetto alla domanda. Sostenuto dalla gestione temporanea degli aiuti di Stato per l’Ucraina, il piano era stato notificato alla Commissione Ue poche settimane fa, ma probabilmente con le estirpazioni non si finirà qui: ricevuti dal neo-Ministro Annie Genevard, i rappresentanti del settore hanno ricordato la necessità di integrare lo sradicamento definitivo con lo sradicamento temporaneo e questo per offrire prospettive future ai territori, ai viticoltori ed al settore. Il Ministro ha aperto ai viticoltori per superare le difficoltà strutturali ed economiche che si trovano ad affrontare. FranceAgriMer, ha ricordato il Ministero, pubblicherà presto la decisione che stabilisce il quadro di gestione di questo sistema per consentire l’apertura della procedura per la presentazione delle domande di aiuto a partire dalla metà di ottobre.
Su questo tema, Bernard Farges, presidente del Comité National des Interprofessions des Vins à Appellation d’Origine (Cniv), al magazine francese “Vitisphere”, ha dichiarato che “i lavori sono in corso. Ne parliamo dal 2019 a Bordeaux, abbiamo ancora 100.000 ettari da sradicare”. E, ancora, sul piano di filiera presentato al Ministro, Farges ha sottolineato come le strade indicate vanno a “tutti i livelli, dalla produzione al packaging, dai contenitori (riutilizzo, alleggerimento ...), all’innovazione del marketing. Non ci sarà una ricetta magica, il lavoro deve essere svolto per coordinare e mettere insieme tutto ciò che esiste”.
D’altronde “la sfida oggi è la sopravvivenza di un settore che contribuisce alla bilancia commerciale francese, da un lato, e, alla sua dimensione culturale, dall’altro” avevano spiegato, unite, la Confédération Nationale des producteurs de vins et eaux-de-vie de à Appellations d’Origine Contrôlées (Cnaoc), la Coopération Agricole - Vignerons Coopérateurs (Vcf), les Vignerons Indépendants de France, la Confédération des Vins Igp (VinIgp), la Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles (Fnsea), le Comité National des Interprofessions des Vins à Appellation d’Origine et à Indication Géographique (Cniv) et l’Union des Maisons du Vin (Umvin) con i rappresentanti di categoria che sono stati protagonisti di un incontro di due ore, in Rue de Varenne, accolti da Genevard al Ministero dell’Agricoltura.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024