Nei giorni in cui tra i filari italiani si tagliano i primi grappoli, la vendemmia inizia anche in Francia, a partire dallo Champagne, dove la raccolta è particolarmente anticipata, come racconta Vitalie Taittinger, Ceo della maison: “le uve cambiano giorno dopo giorno, e tra domani e dopodomani, nelle zone in cui sono più avanti, come Aube, inizieremo la raccolta. Nella Marna, invece, ci vorrà ancora qualche giorno, con differenze notevoli tra le diverse varietà: gli Chardonnay della Côte des Blancs dovrebbero essere pronti intorno al 22 agosto, e dopo ci concentreremo sui Pinot Nero delle montagne di Reims. È un’annata calda e secca, come quelle che abbiamo vissuto di recente, nel 2018 e nel 2019, ma la condizioni sono state buone, sin qui, senza incidenti, non dobbiamo fare altro - conclude Vitalie Taittinger - che aspettare la maturità aromatica e raccogliere le uve al momento giusto”. Si attenderà invece fino “al 24 agosto, grosso modo, per iniziare la vendemmia” tra i filari della storica griffe Henri Giraud, come spiega lo chef de cave Sébastien Le Golvet. “ Mentre le uve continuano a maturare, abbiamo osservato una bella acidità, sulle note di mela verde. C’è stata anche una leggera bruciatura degli acini, ma non dovremmo preoccuparci troppo. Sembra che stia prendendo forma un’annata straordinaria, in linea con il 2019”.
In un altro territorio top, la Borgogna, nelle previsioni di Frédéric Drouhin, a capo della griffe Joseph Drouhin, tra le dodici storiche griffe della Primum Familiae Vini, insieme alle due sole italiane Tenuta San Guido (Sassicaia) e Antinori, “la vendemmia dei bianchi inizierà tra un paio di giorni, ci affidiamo soprattutto all’aspetto delle uve, ma anche alle analisi chimiche ovviamente. Stiamo assistendo ad un rapido appassimento delle uve, specie di Pinot Nero, con il peso dei grappoli che diminuisce e il tenore zuccherino che aumenta, mentre l’acidità è costante. Se dovessimo fare un paragone, ci sono alcune somiglianze con l’annata 2003 e con la 2015”. E il parallelo con il 2003 convince anche Eric Germain, responsabile del Domaine Vincent Girardin, 33 ettari vitati a conduzione biodinamica in tutta la Borgogna. “Sarà una vendemmia molto anticipata, proprio come la 2003, ma a suo modo unica. Per quanto riguarda la qualità siamo ottimisti, perché gli acini mostrano un ottimo equilibrio di acidità e ed una gradazione alcolica piuttosto elevata. In termini di struttura fenolica e aromatica, le prime parcelle stanno mostrando un’eccellente estraibilità e un importante profilo aromatico. Si può dire con certezza che quest’anno è speciale e unico, ed il raccolto sarà sicuramente “alsaziano”, il che significa momenti di raccolta e poi una sosta per dare tempo alla maturazione delle parcelle affette da stress idrico”.
A Bordeaux, invece, la raccolta delle uve destinate alla produzione dei Crémant è iniziata già da una settimana, come aveva comunicato il Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux nei giorni scorsi. Il clima secco ed i picchi di calore dell’estate, anche qui, hanno anticipato i tempi di circa 12-15 giorni, tanto che in qualche Château è già iniziata anche la raccolta dei bianchi. Per i rossi, quindi, si dovrà aspettare fino al 10 settembre, grosso modo: “questa precocità ce l’aspettavamo, l’abbiamo vista per tutto il ciclo vegetativo, dalla fine dell’inverno. Per il vino è comunque una garanzia di qualità. Le annate precoci sono piuttosto buone in genere, ma bisogna aspettare la vendemmia e la vinificazione per essere sicuri”, ha spiegato Bernard Farges, presidente del Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux.
Situazione decisamente più complessa, che non vuol dire troppo difficoltosa, nel cuore del Rodano (tra Côte Rotie e Crozes Hermitage), tra i filari della Maison & Domaine Les Alexandrins, dove, come spiega Nicolas Jaboulet, “dopo qualche difficoltà, come la pressione di muffe e oidio, sembra che adesso l’annata 2020 stia prendendo forma senza ulteriori problemi, se non la siccità, che accomuna tutti i nostri vigneti, che trovano comunque refrigerio da notti non così calde. I livelli di acidità delle uve a bacca bianca sono relativamente bassi, per cui appena i livelli degli zuccheri saranno quelli desiderati, inizieremo a raccogliere, presumibilmente dal 24 agosto. Per i rossi, invece, ci vorrà pazienza, e ogni parcella andrà monitorata a sé e, al momento giusto, raccolta a sé, ma è un’annata di cui sono convinto che parleremo con affetto per molti anni”.
Si respira ottimismo in Alsazia, dove Jean Frédéric Hugel, 13esima generazione della Famille Hugel, unico produttore alsaziano dentro Primum Familiae Vini, racconta di una Regione “baciata dalla fortuna: l’Alsazia è stata per una volta risparmiata dall’ondata di caldo che ha colpito tutto il resto della Francia. Le notti sono rimaste fresche e finora l’invaiatura è andata bene, mentre il clima eccessivamente secco - che certo non è stato gentile con i nostri fiumi - è stato un toccasana per nostre le viti, che se la sono cavata benissimo con le malattie. Salvo episodi climatici imprevisti, l’annata si preannuncia sana e generosa, persino oltre le attese, tanto che per la prima volta negli ultimi 20 anni abbiamo fatto la vendemmia verde, sacrificando buona parte delle nostre uve nei terroir più prestigiosi. Per la raccolta, decisamente anticipata, dovremo aspettare i primi giorni di settembre, per cui è impossibile dare un giudizio definitivo sull’annata, le prossime settimane saranno fondamentali. Speriamo che la natura, dopo un anno così difficile e duro, sia clemente”.
E sarà, con ogni probabilità, una vendemmia promettente anche quella della Provenza, dove a Château Bonisson, come spiega il proprietario Victoire Le Dorze, “dopo un anno decisamente secco ed una certa pressione sulla salute delle piante, la vendemmia sembra promettere bene. La raccolta inizierà a fine agosto, con le uve bianche, ma la vendemmia sarà scaglionata fino a settembre per raccogliere le uve bianche e nere alla loro ottimale maturazione”.
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