Cresce ancora la galassia vinicola della storica Marchesi Frescobaldi, che torna ad investire in Maremma, dove possiede già la splendida Tenuta Ammiraglia disegnata dall’architetto Piero Sartogo. A cui ora si aggiungono i 27 ettari di vigna e la cantina della tenuta Poggio Verrano, acquisita dalla famiglia Bolla, che l’ha costruita nei primi anni 2000. “Sono molto contento di questa acquisizione, che è complementare alla nostra visione della Maremma del vino, perchè se con Tenuta dell’Ammiraglia, che dista poco più di 3 chilometri da Poggio Verrano, negli anni abbiamo ottenuto un buon posizionamento su rosati e bianchi, ora possiamo tornare a concentrarci anche sui rossi maremmani”, commenta, a WineNews, Lamberto Frescobaldi, alla guida di un gruppo che ormai assomma oltre 1.500 ettari di vigneti nei territori più prestigiosi di Toscana, con le tenute Castello di Pomino (Pomino), Castello di Nipozzano (Nipozzano), Tenuta Perano (Gaiole in Chianti), Tenuta Castiglioni (Montespertoli), Tenuta CastelGiocondo (Montalcino), Tenuta Ammiraglia (Magliano in Toscana), Remole (Sieci), Tenuta Calimaia (Cervognano) e Gorgona, a cui vanno aggiunte le Tenute di Bolgheri, Ornellaia e Masseto, Tenuta Luce a Montalcino e Attems nel Collio.
Un’acquisizione, quella di Poggio Verrano, che parte da lontano. “Il nostro stile è fare parlare la terra e la diversità dei territori, i differenti terreni, le cui caratteristiche variano da tenuta a tenuta, e perfino all’interno di ognuna di esse, vengono scelti sulla base della vocazione. Abbiamo profondo rispetto per quanto fatto da Francesco Bolla e la sua famiglia in Maremma. Ho personalmente visto la costruzione dell’azienda Poggio Verrano - spiega Lamberto Frescobaldi - in quanto ci passavo davanti ogni volta che andavo all’Ammiraglia. La bellezza dei vigneti, la cantina perfettamente integrata nel territorio, ogni cosa comunica l’attenzione e l’amore che Francesco Bolla ha avuto per la zona. Gli sono grato di permetterci di portare avanti ciò che lui ha iniziato con tanto amore”.
“Le vigne, coltivate soprattutto con varietà internazionali come Cabernet e Petit Verdot, sono bellissime, hanno 20 anni e sono nel pieno della maturità. Già nel 2022 abbiamo vendemmiato e vinificato noi le uve che abbiamo acquistato “in pianta” in vista di questo accordo, e la qualità è straordinaria. Come è straordinaria la cantina, ipogea, integrata nel territorio e che Francesco Bolla ha costruito con “la guida” dell’enologo Carlo Ferrini, che è ulteriore garanzia di un lavoro fatto a regola d’arte. E c’è anche un laghetto nella proprietà, ma sono anni che non c’è bisogno di irrigare le vigne, segno che le piante sono ben adattate anche al contesto microclimatico, che è un altro fattore molto importante”.
L’acquisizione, spiega ancora una nota, è stata concordata da parte della famiglia Bolla con grande armonia: la filosofia della Marchesi Frescobaldi del “cultivating Toscana diversity” entra a pieno titolo nel progetto di creare vini di grande eccellenza in Maremma.
“Lo scenario internazionale divenuto sempre più complesso e complicato mi ha fatto, comunque, riflettere sulla necessità di trovare nuove energie. Sono quindi orgoglioso che l’azienda Poggio Verrano entri nella galassia viti-vinicola della famiglia Frescobaldi. Sono sicuro che l’amico Lamberto e la sua esperta squadra la porteranno, ed in particolare il vino top Dròmos, a nuovi importanti traguardi ”, commenta Francesco Bolla, quarta generazione della famiglia, a cui resta invece la casa di proprietà e l’uliveto. “Dunque - commenta ancora Francesco Bolla - continueremo a frequentare questa magica parte della costa Toscana: la Maremma. Concludo ringraziando la mia famiglia, in particolare mia figlia Valentina, che ha lavorato in azienda negli ultimi dieci anni, i miei ex collaboratori, soprattutto quelli con maggiore anzianità, i partner commerciali e tutti coloro che hanno dato il loro fattivo contributo in questo avventuroso percorso”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024