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G8/AGRICOLTURA - VANDANA SHIVA: “LA CRISI INSEGNA, TORNARE ALLA TERRA”

I leader mondiali devono orientarsi su un diverso modello economico produttivo, abbandonando quello attuale, che si fonda sullo spreco e schiaccia piccoli agricoltori e consumatori. Lo afferma l’ambientalista e fisica indiana Vandana Shiva, presidente del Research Foundation for Science, Technology & Ecology, parlando del G8 in un contributo offerto on line su www.g8agricultureministersmeeting.mipaaf.com.
“Il modello di cui abbiamo bisogno - continua Shiva - valorizza la creatività e il sapere dei contadini; si basa sulla biodiversità e non sulle monocolture; sfrutta al meglio le risorse e le culture locali piuttosto che una distribuzione di cibo globalizzata, omologata e anonima. Soprattutto, si fonda sulla democrazia, e non sulla dittatura di un manipolo di multinazionali”.
Shiva comincerebbe questa nuova rivoluzione agricola “dalla presa di coscienza del fallimento di un sistema economico che ha dimenticato la terra e l’economia reale, un mondo in cui l’illusione della finanza ha governato le nostre vite. Ora c’e’ bisogno di qualcos’altro, del capitale reale della terra e della cultura. Milioni di posti di lavoro andranno perduti negli Stati Uniti, come in Gran Bretagna e nel resto del mondo. Si può recuperare tornando alla terra. Nel settore agricolo ci sono molte opportunità di impiego”.
Sugli Ogm, Shiva ribadisce la sua contrarietà: “sono stati spacciati come una panacea che avrebbe aumentato il raccolto e il guadagno dei contadini - osserva -, invece aumentano soltanto la quantità di tossine nella nostra agricoltura e nel nostro cibo. C’è un’enorme distanza tra ciò che accade nei campi e la propaganda delle multinazionali e di alcuni scienziati, anche importanti. La scienza talvolta si “prostituisce”. Nell’India centrale l’80% dei suicidi dei contadini è causato dai debiti accumulati per comprare costose sementi Ogm.

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