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GAMBERO ROSSO: GIANFRANCO VISSANI RESTA SOLO AL COMANDO. IN 21 AL TOP. EXPLOIT DELLA RISTORAZIONE D’ALBERGO. LA MIGLIORE CARTA DEI VINI VA A “CAINO” DI MONTEMERANO (GROSSETO)

Gianfranco Vissani è il re della ristorazione italiana: a portarlo sul podio più alto è l’edizione 2010 - la n. 20 - della Guida dei “Ristoranti d’Italia” (pagine 640; 22 euro) presentata oggi, e che ha eletto i migliori ristoranti Tre forchette della penisola. Lo chef di Baschi (Terni) resta così solo al comando, mentre nelle passate edizioni condivideva il primato della Guida con Fulvio Pierangelini e il suo Gambero rosso, che ha chiuso l’estate scorsa.

La rosa al top è composta da 21 locali e vede, come regione, il Veneto in testa con quattro locali, seguito da Piemonte, Toscana e Campania. Ci sono due new entry: una al nord e una al sud. La prima è a Venezia il “Met de l’Hotel Metropole”, la seconda l’ “Oasis” a Vallesaccarda (Avellino). Altra novità è che quest’anno, per la prima volta, compaiono le “Tre Bottiglie”, cioè i migliori wine bar d’Italia. Il cuoco emergente dell’anno è Francesco Sposito della “Taverna Estia” a Brusciano (Napoli); la migliore carta dei vini va a “Caino” di Montemerano (Grosseto) e la “Brinca” di Ne (Genova).

Il Gambero Rosso ha anche deciso, al di là di ogni votazione, di assegnare un riconoscimento a cinque grandi esponenti della cucina tradizionale e cinque della cucina innovativa. Posto importante della Guida - che ha preso in considerazione 1.980 locali - i 276 ristoranti che offrono ai loro clienti un’adeguata selezione di birre: cioè il 21,5% in più dell’edizione 2009 che vede in testa il Lazio.

Una tendenza che si va sempre più consolidando è l’exploit della ristorazione d’albergo: sempre più numerosi gli alberghi dove si mangia al top.

Ecco la lista dei 21 (“Tre forchette”) al vertice: 95/100 - Vissani, Baschi (Tr); 94/100 a La Torre del Saracino, Vico Equense (Na); 93/100 a Le Calandre, Rubano (Pd), Combal.Zero, Rivoli (To), Don Alfonso 1890, Sant’Agata sui Due Golfi (Na), Enoteca Pinchiorri, Firenze - La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri, Roma; 92/100 a Osteria Francescana, Modena, Dal Pescatore, Canneto sull’Oglio (Mn), Piazza Duomo, Alba (Cn), Villa Crespi, Orta San Giulio (No); 91/100 a Da Caino, Montemerano (Gr), Il Canto dell’Hotel Certosa, Maggiano (Si), Laite, Sappade (Bl) - La Madonnina del pescatore, Senigallia (An), Perbellini, Isola Rizza (Vr), Reale, Rivisondoli (Aq), Uliassi, Senigalli (An); 90/100 a La Madia, Licata (Ag), Met Restaurant Hotel Metropole, Venezia, Oasis Sapori Antichi, Vallesaccarda (Av).

Il primato delle “Tre Forchette” per regione va al Veneto, con quattro locali (Calandre, Laite, Perbellini, Met), seguito da Piemonte, Toscana e Campania, con tre locali a testa. La Campania è anche la regione che registra la maggiore crescita complessiva annoverando ben 26 locali a due forchette. Ed è sempre dalla Campania esattamente da Brusciano (Napoli), che arriva anche il giovane chef vincitore del premio cuoco emergente 2010, Francesco Sposito della Taverna Estia assegnato da Gambero Rosso, in collaborazione con Acqua Panna San Pellegrino.

Altra novità importante di Ristoranti d’Italia 2010 è il posto d’onore riservato ad apertura di guida, accanto alle “Tre Forchette” e ai “Tre Gamberi”, alle “Tre Bottiglie”, ovvero ai migliori wine bar d’Italia, ulteriore esempio della ricchezza enogastronomica del nostro Paese. Sempre in tema di vino, nasce il premio per la migliore carta dei vini assegnato in collaborazione con Rcr di Colle Val d’Elsa. Ad aggiudicarselo sono “Caino” di Montemerano (Grosseto) tra le “Tre Forchette” e “La Brinca” di Ne (Genova), tra i “Tre Gamberi”.

Degno di nota, infine, l’exploit della ristorazione d’albergo: sono sempre più numerosi gli imprenditori intelligenti che investono in cuochi di talento per regalare al pubblico una grande proposta in una cornice di assoluto fascino. Basti pensare al Relais Blu di Massa Lubrense, all’Olivo del Capri Palace, al Maxi del Capo la Gala di Vico Equense, alla Pergola de l’Hotel Rome Cavalieri, al Mosaico del Terme Manzi di Ischia e alla Gazza Ladra dell’Hotel Palazzo Failla a Modica, solo per citarne alcuni dei più famosi.

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