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Gambero Rosso

La Borsa è finita in Cantina … Negli ultimi 5 anni il giro d’affari al consumo ha raggiunto i 16.000 miliardi di lire, ma la gara per aggiudicarsi il vigneto migliore non si ferma. E non basta ancora. L’altra novità interessante è l’ingresso nel mondo vitivinicolo di outsider: in prima fila negli acquisti, infatti, ci sono manager, imprenditori, e finanzieri. Ma la corsa al nuovo all’oro promette utili sicuri ? Abbiamo sentito i diretti interessati.

… “I prezzi dei terreni in Italia seguono ancora la rivalutazione della bottiglia, del nome, della denominazione, del comprensorio. Ma credo che prima o poi - o in almeno me lo auguro - si scenda un po’ più nel dettaglio”, sostiene Christian Roger, broker internazionale di vini pregiati, secondo il quale in Italia non esiste in Francia e dunque “da noi spesso il prezzo non segue il valore effettivo dei terreni”. In ogni caso, la tendenza generale alla qualità sembra incontrovertibile come ben mostrano tutti gli indicatori. Sempre meno vigneti ma sempre più cari e più doc (circa un quinto dell’intera superficie vitata è destinata a vino doc e docg) con una forte riduzione delle terre coltivate … Un altro indice dell’affermazione della qualità è fornito dalla partecipazione dei vini doc e docg alle vendite globali, che nel ’91 era del 24% e nel 2000 ha raggiunto il 26,5 per cento. Insomma, si produce meno e tuttavia i fatturati aumentano … Per Cesare Pillon, giornalista ed esperto dei movimenti finanziari del settore, “la novità principale di questi anni sono le formazioni multiregionali del vino, ovvero i produttori classici di una zona che fanno shopping in altre regioni: i friulani Livon e Felluga che hanno comprato in Toscana e in Umbria, Gaja che pure è sbarcato in Toscana coì come Rivetti e Moretti di Bellavista … “Il ritorno dell’investimento è bassissimo. L’acquisto di un’azienda vinicola va visto nell’ottica dell’investimento immobiliare dove tutto si gioca sulla rivalutazione del patrimonio”.

Etichette battute

Uno strumento classico della finanza nel mondo del vino, la vendita all’incanto, si sta sviluppando con un certo dinamismo anche in Italia … Christie’s e Sotheby’s, le due principali case d’asta del mondo anche per quanto riguarda le compravendite di vini di qualità, sono in fiorente attività da qualche secolo, hanno sedi nelle maggiori città del pianeta, Londra, New York, Parigi, muovono un giro d’affari considerevole (156 miliardi di lire come picco nel ’97 per Christie’s, una cinquantina per Sotheby’s nello stesso periodo) … Appuntamento annuale organizzato dal Gambero Rosso in collaborazione dal Gambero Rosso in collaborazione con la Casa d’Aste Pandolfini di Firenze. Partito nel novembre del 1999 è stato bissato a un anno di distanza, nel novembre 2000. In questo secondo caso, complice una circostanza che ha fatto notizia anche attraverso canali extra-settoriali (la vendita per quasi 30a milioni di lire di una bottiglia di Brunello di Montalcino Biondi Santi del 1892, della quale hanno parlato telegiornali nazionali e vari quotidiani), giro d’affari e interesse sono anche aumentati … La bottiglia pagata di più è stata un Brunello Riserva Biondi Santi del 1945, venduta a un milione e 180mila lire. Nell’autunno di quest’anno il Gambero Rosso e la Pandolfini proporranno il terzo appuntamento con i vini da collezione.

Bottiglie all’incanto

… Gli esemplari più costosi nella storia (almeno recente) dei nostri vini migliori sono un Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi del 1891, venduto all’asta organizzata dal Gambero Rosso e dalla Pandolfini nel dicembre scorso per quasi 30 milioni, e un lotto di quattro bottiglie di Acinatico Bertani del 1928, sorta di progenitore dell’Amarone, aggiudicato recentemente a 9200 dollari (qualcosa come cinque milioni di lire a bottiglia) … Sassicaia Tenuta San Guido: il 1985, classico tra i classici, super-premiato e super-ricercato, è arrivato a quota 2.175.000 lire a bottiglia. Valore consolidato, su cui puntano collezionisti e brokers da anni rappresenta un investimento sicuro, a patto che si riesca a trovarne qualche cassa. Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi: il mercato è invece stabile, o in leggera crescita, per le vendemmie più illustri del passato: il 1945 (un milione 180.000 lire), il 1955, il 1964 (842.000 lire Christie’s New York). E’ di sicuro la bottiglia che da decenni ha la fama più consolidata, e che ha tenuto alto il nome dei vini italiani anche quando intorno c’era poco o nulla. Solaia Antinori: un’improvvisa fiammata speculativa per il 1997. Il 12 gennaio 2001 un lotto è stato aggiudicato per 3.450 dollari, vale a dire 585.000 lire a bottiglia. Ornellaia Tenuta dell’Ornellaia: rosso bolgherese molto ricercato, prodotto da Ludovico Antinori. Il prezzo maggiore per una bottiglia si aggira intorno al mezzo milione (1988, 1990). Tignanello Antinori: il padre di tutti i supertuscans, prodotto oggi in un consistente numero di bottiglie, circa 4000mila. Il 1990 è passato dalle 388.000 lire a bottiglia dell’anno scorso a ben un 1.094.000 lire del marzo 2001. Barbaresco Sorì Tildin Gaja: il 1985 è arrivato a 431.000 lire a bottiglia. Il 1988 a 390.000. Masseto Tenuta dell’Ornellaia: rosso prestigioso della Tenuta dell’Ornellaia. Il 1995, vendemmia recente e molto apprezzata, ha raggiunto la lusinghiera cifra di 624mila lire per bottiglia.Vigna L’Apparita Castello di Ama: famoso Merlot chiantigiano, bottiglia si scambia mediamente intorno alle 250/300.000 lire.Barolo Gran Bussia Aldo Conterno: il Barolo non sono oggetto di scambi molto intensi nelle aste internazionali. Il Gran Bussia, prodotto soltanto nelle migliori annate, spunta cifre interessanti, 429.000 lire per un 1985, 359.000 per 1988, 321.000 per un 1990.

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