02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Gambero Rosso

Storie di Vino - Vini d'Italia 2002 ... Anche quest'anno cifre record: 1.777 produttori e 12.603 vini valutati. I premi speciali 2002:

La cantina dell'anno

La rivincita del Barone: Brolio, forse il vero “cru” storico del Chianti, e la famiglia Ricasoli hanno rappresentato per secoli la più nobile tradizione vitivinicola chiantigiana. Agli inizi degli anni Settnta, quando la famiglia fu costretta a cedere il marchio, la “favola” sembrava finita per sempre. Ma nel 1993 Francesco, l’ultimo erede dei Ricasoli, facendo leva su un diritto di prelazione, è riuscito a ricostruire l’unità aziendale. E ha lanciato una scommessa “impossibile”. Che ha vinto in pieno.

L'enologo dell'anno

Beppe, futuro principe di Carignano: a conquistare il titolo di enologo dell’anno è Beppe Caviola, il “padre spirituale” della rinascita del Dolcetto e autore di importanti e blasonati Barolo. Ma non basta. Beppe ora punta a Sud, in Sardegna dove è stato conquistato dal carignano. Da La Morra ad Arzachena, l’educazione sentimentale del giovane langarolo per il quale il vino è un’insana passione, il modo per comunicare emozioni.

Lo spumante dell'anno

Magnifico: basta la parola: il nome imponente, altisonante crea grandi aspettative. E l’assaggio conferma. Il Magnificentia della famiglia Uberti che vede la luce in quell’Eldorado della spumantizzazione italiana che è Franciacorta, ha davvero tutte le carte in regola per aggiudicarsi il titolo di spumante dell’anno. Uno straordinario Chardonnay in purezza nato per… sbaglio.

Il bianco dell'anno

Vino di eccezionale longevità il Tocai Friulano Vigne di Cinquantanni de le Vigne di Zamò, proveniente da vecchi impianti, nella versione 2000 raggiunge la sua massima espressione. Un bianco maestoso, possente, di aristocratica eleganza, ammirevole per profondità e complessità che ha il marchio dei fratelli Zamò con la fondamentale “complicità” dell’enologo Franco Bernabei.

Il rosso dell'anno
Il rosso dell’anno è il Runcot ’96 un Barolo a metà tra vecchio e nuovo, che prende il meglio dalla storia e dall’intelligenza di chi lo lavora. Un Barolo che anche geograficamente si trova al limite della zona di produzione, nella parte più alta tra Monforte e Serralunga d’Alba. A firmarlo è Elio Grasso che nel 1979, quando prese in mano le redini dell’azienda, non beveva neppure un bicchiere di vino.

Il vino dolce dell'anno

A cinquanta chilometri da Cagliari, nella zona dove fino a una ventina di anni fa non usciva altro che vino sfuso e da taglio, è nato il miglior vino dolce dell’anno. A firmarlo è la Cantina Sociale di Santadi che per merito di un presidente e un enologo intelligenti e di un consulente d’eccezione come Giacomo Tachis, ha cambiato la mentalità di 250 vignaioli convincendoli a puntare sulla qualità e a valorizzare i vitigni autoctoni. Come il nasco dal quale nato il Latinia, il dolce frutto del Sulcis.

Il caso dell'anno

Tre bicchieri al Platone di Al Bano Carrisi
Felicità è un bicchiere di vino: quando Al Bano lo gridava al mondo nessuno poteva immaginare che per il cantante di Cellino San Marco quella strofa non era un gioco fine a se stesso. Il vino per Al Bano è da sempre una ragione di vita, un’autentica passione alla quale non solo non ha voluto mai rinunciare ma sulla quale ha investito tutte le sue migliori energie. Con impegno e tenacia. Quasi fosse la sua canzone più bella.

I primi Tre Bicchieri

Fino a qualche tempo fa sembrava che la Lucania rimanesse ai margini della crescita qualitativa dell’enologia meridionale. Nulla di più sbagliato. Nel volgere di cinque vendemmie sono accadute più cose intorno al massiccio del Vulture che nel resto del sud in dieci. I produttori lucani hanno lavorato sodo per portare l’Aglianico del Vulture ad una perfezione stilistica che lo ponesse di diritto tra i grandi vini di livello internazionale. La Paternoster di Barile, in particolare, ha dimostrato di essere in prima fila nel progetto. Prova ne è il suo straordinario Aglianico del Vulture Rotondo 1998.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su