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Gambero Rosso

Editoriale - Luglio 2002 ... Cosa c’è di più bello di trasformare in lavoro una passione? Per esempio, immaginate, voi che leggete il Gambero Rosso e quindi una qualche passione sicuramente l’avete, immaginate, dicevamo, di trasformare questa passione in un lavoro: potrebbe essere quello delle PR di una grande cantina, dell’organizzatore di eventi enogastronomici, di responsabile acquisti di un supermercato, di food and beverage di una grande catena alberghiera, di responsabile delle strade del vino della regione YZ ecc… Tutte belle idee che possono concretizzarsi solo se ci sono basi e preparazione reale. Industria alimentare, catene alberghiere, grandi strutture commerciali, locali mega trendy, regioni, comuni, consorzi, giornali, riviste, televisioni sono alla ricerca di una nuova figura di esperto: il gastronomo che sa di marketing, che è un po’ giornalista, che ha i contatti giusti, che “quelli di slow food e del gambero sono come fratelli”, che degustazioni, cuochi, lardi di colonnata e davidi paolini di turno se li vede, sente, segue, insegue e copia facilmente.
Peccato che i migliori in circolazione adesso, siano essi a tempo pieno o appassionati di lusso, siano tutte persone che hanno “studiato” negli ultimi dieci o quindici anni le materie dell’obbligo: hanno degustato migliaia di vini e visto crescere l’enologia italiana; hanno pranzato, cenato e parlato con tutti ma proprio tutti i cuochi e le cuoche d’Italia e non solo; a Colonnata ci sono stati quando nessuno sapeva cosa e dove fosse e i presidi, alias giacimenti gastronomici, ovverosia il mestiere del “gastronauta” lo hanno sempre fatto.
Ma i nuovi, i giovani appassionati?
Volendo evitare l’ennesima creazione di “mostri” dopo quelli del vino, tipi che dopo un piccolo corso e due bevute in croce sono lì a sparare sentenze su vini e produttori che negli ultimi dieci anni si sono fatti un mazzo tanto. Volendo formare dei professionisti con i piedi per terra e le spalle salde inauguriamo a settembre il primo master di comunicazione e giornalismo enogastronomico (venti posti a disposizione, quattro borse di studio): dilettante e appassionato è bello, ma professionista in un settore che è anche materia di passione e amore è molto ma molto meglio.
E noi, in fondo, alcune cose le potremo insegnare: come si diventa giornalista del settore (vero e non orecchiante), come si fa internet, come si fanno i libri ma anche come si diventa autori televisivi. E chi si iscriverà al master gli stages li farà in un vero giornale, in una vera casa editrice e in una vera televisione. E per i migliori ci sarà anche una prospettiva di lavoro, alla Città del gusto, ovviamente ...

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