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GELATO ARTIGIANALE: 15.000 IMPRESECON UN FATTURATO DI 2 MILIARDI DI EURO NEL 2001. I GUSTI PREFERITI ? AL BRACHETTO, AL BRUNELLO, AL BAROLO ...

Il settore della gelateria artigianale, che, nel 2001, ha registrato un fatturato di oltre 2 miliardi di Euro (4.000 miliardi di lire), dovrebbe avere quest'anno un incremento occupazionale di 5.000 nuovi posti di lavoro (ma mancano però figure professionali qualificate): questo l'allarme lanciato oggi al Sigep 2002 di Rimini, il Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale.

Dall' indagine Fipe-Confcommercio è emersa una buona propensione del settore (15.000 imprese, 78.000 addetti, 120.000 tonnellate di gelato prodotte nel 2001) ad investire in infrastrutture ed attrezzature, attenzione all'innovazione tecnologica e al servizio al cliente. Gli investimenti vengono sostenuti quasi integralmente da capitale proprio e soltanto per una quota residuale - pari al 20% - da finanziamenti agevolati sia nazionali che regionali. Meno ottimistiche le prospettive di
investimenti per il 2002. Il gelato industriale è una minaccia per il 34,8% degli intervistati, per i quali soprattutto la pubblicità è il punto di forza su cui può contare il prodotto industriale nel competere con quello artigianale. Il prezzo medio di una vaschetta da un chilo di gelato è stimato in 12,44 Euro, il prezzo medio del cono in 1,67 Euro. Nella prossima primavera-estate i gelati artigianali proporranno nuovi gusti alle erbe aromatiche, allo zafferano, al dattero, al Passito di Pantelleria o al Brachetto, alla zucca, al latte e miele o crusca e prugne. In ascesa il gelato "biologico", ma è segnalato un forte rilancio dei più classici gusti al cioccolato, pistacchio e nocciola.

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