L’inversione di tendenza non c’è stata, ma, piuttosto, un’accelerata del trend negativo nei confronti del 2024, anno comunque da record. Frena, di nuovo, l’export di vino italiano nel mondo, come fotografano i dati Istat, analizzati da WineNews e aggiornati fino a settembre 2025, che, nel confronto con i primi 9 mesi 2024, emettono un verdetto negativo del -2,2% in valore (dal -1,9% di agosto), a 5,7 miliardi di euro, recuperando, però, e non poco, in volume, pur restando in terreno negativo (-0,9% contro il -2,9% registrato fino ad agosto), a 1,5 miliardi di litri, a dimostrazione di come i prezzi stanno, però, scendendo. Rispetto a settembre 2024, il dato dello stesso mese 2025 segna una diminuzione del -9,6% a 659,5 milioni di euro.
Come sempre, a pesare per la maggiore, è lo “score” degli Stati Uniti, primo partner commerciale per il vino italiano, a 133,2 milioni di euro a settembre 2025 contro i 153,1 milioni di euro di settembre 2024: -13% mese su mese (anche se meglio del -30,1% di agosto 2025 su agosto 2024) per un totale dell’export in valore, che sui 9 mesi, totalizza 1,35 miliardi di euro (-4,1% sullo stesso periodo 2024). In volume gli Stati Uniti, sempre da gennaio a settembre 2025, totalizzano 256,8 milioni di litri (-2,29%), dato stabile sull’ultima rilevazione.
Secondo importatore al mondo di vino italiano, e primo europeo, la Germania regala, invece, notizie positive: un mercato che vale per l’Italia, fino a settembre 2025, 843,1 milioni di euro in valore (+2,1%), grazie ad un’ottima performance mostrata nell’ultimo mese. Il Regno Unito porta news più negative: 587,6 milioni di euro in valore (-2,3%) pur recuperando qualcosa dal dato di agosto (-2,5%). Brusca frenata dal Canada, fino ad agosto una delle sorprese positive del 2025 per il vino italiano, complici anche i rapporti freddi con i vicini Stati Uniti. Ma nel “Paese degli aceri”, dal +11,3% fino ad agosto 2025 (su base annua rispetto al 2025) si passa al -5,25% di settembre, a 318,1 milioni di euro. Va giù anche la Svizzera a 275,4 milioni di euro (-4,2%), accelerando il trend negativo, al contrario della Francia che, con 235,5 milioni di euro (+4,4%), continua ad incrementare gli acquisti di vino italiano, così come i Paesi Bassi a 185,5 milioni di euro (+8,6%) e che firmano un balzo importante a settembre 2025. Netta frenata del Belgio che da una situazione di quasi parità, vista ad agosto, passa ad un confronto con il 2025, a settembre, a -4,1%, per un valore complessivo di 158,7 milioni di euro. Va in positivo, invece, la Svezia (+6,5) a 142,9 milioni di euro, con il Giappone, primo mercato asiatico per l’Italia, a 134,2 milioni di euro, che prosegue la sua discesa (-8%). La Russia segna un crollo notevole sul 2024 a 134,3 milioni (-29%), e l’Austria scivola con 109,3 milioni di euro a -7,7% nel confronto tra i primi 9 mesi 2024 e 2025. L’Australia resta con il segno più a 56,2 milioni di euro (+1,3%), mentre resta alto, pur recuperando qualcosa, il passivo della Cina sul 2024 (-24,4%), con le importazioni di vino italiano ferme a 46,8 milioni di euro. Tra i principali mercati asiatici l’unico in miglioramento, seppur esiguo, è quello della Corea del Sud (+0,6%) a 37,3 milioni di euro. Rispetto ad agosto, cala anche il Brasile, la grande promessa (ma che stenta a decollare) del Mercosur, che, di fatto, replica, con un leggero dato positivo, i numeri 2024 portandosi a 31,3 milioni di euro.
Continuano, pertanto, le difficoltà del vino italiano nei mercati internazionali. Se il dato complessivo peggiora anche quello visto ad agosto, facendo risuonare l’ennesimo campanello di allarme, il dato in volume, in recupero, ci svela, di riflesso, che i prezzi si stanno abbassando per venire incontro ad una richiesta che appare più debole. Se qualche segnale positivo si nota, e arrivano dalla Germania, dalla Francia e dai Paesi Bassi, con gli Stati Uniti che, rispetto ad agosto, hanno avuto una performance migliore, ma sempre negativa sul 2024, è comunque troppo poco. Preoccupa anche il dato del Canada, altro partner strategico del Nord America, con l’Italia che perde, nel solo mese di settembre, circa 44 milioni di euro di export rispetto alla rilevazione dello stesso mese 2024. Tutto questo con una vendemmia 2025 abbondante per il vino italiano e con le scorte che aumentano in cantina, al contrario dei consumi.
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