Giù i volumi, in crescita i valori, con la triade Usa-Uk-Germania a fare, come sempre la parte del leone, tra i mercati mondiali del vino italiano. 3,7 miliardi di euro di vini fermi (sui 3,6 del 2017), per 1,2 miliardi di litri (sugli 1,3 del 2017) e 2 miliardi di euro di vini spumanti (in crescita sugli 1,8 miliardi del 2017), per 633 milioni di litri (sui 639 del 2017), per un totale di 5,7 miliardi (sui 5,4 del 2017): è lo stato dell’arte dell’export enoico del Belpaese nel mondo, secondo i dati Istat tra gennaio e novembre 2018, analizzati da WineNews, da cui si conferma come la crescita, peraltro misurata, sia soprattutto merito degli spumanti.
Sul fronte dei vini fermi, gli Usa si confermano primo mercato per il vino italiano, con 943 milioni di euro (in crescita sui 919 dello stesso periodo 2017), seguiti dalla Germania con 705 (sui 682 del 2017) e dal Regno Unito con 335 (sui 337 del 2017). Quarto mercato si conferma il Canada, con 266 milioni di euro (sui 265 del 2017), davanti alla Svizzera con 258 milioni di euro (in crescita sui 246 del 2017). Con 107 milioni di euro vengono poi Danimarca (in calo sui 110 del 2017) e Giappone (anche qui in diminuzione sui 112 del 2017), e sopra ai 100 milioni di euro si piazzano anche i Paesi Bassi, a 102 (in rialzo sui 97 del 2017). In crescita anche la Francia, con 99 milioni di euro (sui 91 del 2017) e la Svezia, con 98 (sui 95 del 2017), a completare la top 10, mentre è sostanzialmente stabile la Cina, a quota 89 milioni di euro (sugli 88 del 2017).
Per gli spumanti, invece, il primo mercato per il vino italiano si conferma il Regno Unito, che, nei primi 11 mesi dell’anno, ha fruttato alle cantine italiane 429 milioni di euro (in crescita sui 408 dello stesso periodo del 2017), davanti agli Stati Uniti, passati da 374 a 412 milioni di euro, e dalla Germania, cresciuta da 238 a 253 milioni di euro. Ma in crescita, per valori, ci sono anche tutti gli altri mercati più importanti per le bollicine del Belpaese, ovvero Svizzera (88 milioni di euro), Francia (76 milioni di euro), Svezia (67 milioni di euro), Russia (52 milioni di euro), Belgio e Austria (entrambi con 46 milioni di euro), Canada (44 milioni di euro) e Giappone (41).
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