02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
WINE BUSINESS

Gli investimenti in vino sono in un fase di stanca. Ma torneranno a crescere nel prossimo futuro

L’analisi tra Regno Unito e Stati Uniti dell’agenzia specializzata WineCap. Con i vini che “resistono” nel 30% dei portafogli degli investitori
COLLEZIONISMO, INVESTIMENTI, INVESTITORI, LIQUIDITA, MERCATO SECONDARIO, SOSTENIBILITA, STABILITA, UK, USA, WINECAP, Mondo
Investimenti in vino in fase di stanca. Ma torneranno a crescere nel prossimo futuro

Dopo anni di crescita tumultuosa, gli investimenti in vino, come abbiamo raccontato spesso, su WineNews, segnano da oltre un anno una regressione importante. Nonostante questo, però, i grandi vini da investimento e da collezione continuano a farsi largo nei portafogli degli investitori, ovviamente come diversificazione e come investimento complementare a quelli più importanti del collezionismo, arte in testa. In Uk, per esempio, mercato che da sempre segna la strada degli investimenti, in ogni settore, sta crescendo il numero dei giovani investitori che mette il vino nel proprio portafoglio, come spiega l’analisi della società specializzata WineCap. In generale, nel 2024, il 52% degli investitori si dichiara molto esperto nel settore del vino, con un calo notevole sul 62% del 2023, mentre crescono le percentuali di chi si dice abbastanza esperto (dal 36% al 42%), e di chi dichiara una conoscenza limitata del settore (dal 2% al 6%). Cala, però, anche la percentuale dei ricchi inglesi che mettono il vino nel proprio panel di investimento: si passa dal 40,6% del 2024, al 29,5% del 2023, mentre è sostanzialmente stabile la percentuale tra gli investitori meno abbienti (dall’11,4% al 10,8%). Il 56% di chi investe in vino, si ferma al 10% del portafoglio complessivo, il 32% investe in bottiglie tra l’11% ed il 30% del totale, e solo il 2% va oltre il 2%.
Tra i motivi che spingono gli inglesi a investire in vino, al primo posto c’è la sostenibilità dell’investimento (68%), che può richiedere anche piccole cifre, poi la sostanziale stabilità del mercato (56%) e la liquidità del mercato secondario (54%), tutti parametri in grande crescita. Così come sarà in crescita la richiesta di investimenti in vino, per il 92% dei manager di capitali, con più di 7 su 10 che prevedono più investimenti, però, anche in borse di lusso, gioielli, monete, whisky rari, orologi, mobili e auto d’epoca.
Uno scenario, spiega ancora WineCap, non troppo diverso da quello che avviene in Usa, mercato n. 1 del vino al mondo. Dove cresce dal 44% al 48% la percentuale degli investitori in vino che si dicono molto esperti, mentre è stabile quella di chi sente mediamente esperto del settore (46%), con il 36% degli investitori che mette in portafoglio il vino nel 2024 (erano il 45% nel 2023), con il 56% di chi lo fa che ci destina fino al 10% del budget ed il 44% tra l’11% ed il 30%. E anche l’84% dei manager di capitali americani pensa che le richieste di investimenti in vino aumenteranno nei prossimi anni.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli