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Gli scambi mondiali di vino, tra il 2000 e il 2015, sono passati da 60 a 104,3 milioni di ettolitri, per un giro d’affari cresciuto da 12 a 28,3 miliardi di euro: il commercio enoico nei dati Oiv sulla “Congiuntura Vinicola Mondiale 2015”

Italia
Gli scambi di vino nel mondo secondo i numeri Oiv

Gli scambi mondiali di vino, tra il 2000 ed il 2015, sono passati da 60 a 104,3 milioni di ettolitri, per un giro d’affari cresciuto da 12 a 28,3 miliardi di euro. Un’evoluzione impressionante, quella raccontata dai dati sulla “Congiuntura Vinicola Mondiale 2015” dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (www.oiv.int), in un quadro generale in cui l’imbottigliato, che diminuisce leggermente in volume, crescendo però in valore, rappresenta il 54% di tutto il vino scambiato nel 2015, lo sfuso (ossia il vino venduto in contenitori superiori ai due litri) il 38%, aumentando la propria quota, e lo spumante l’8%, continuando a crescere sia in valore che in volume. Tra i Paesi esportatori, a segnare le performance migliori sul 2014, non sono i soliti big, ma gli Usa, che crescono del 26,5% in valore, a 1,395 miliardi di euro, e la Nuova Zelanda, che fa segnare la crescita maggiore in volumi, +11,5%m a quota 2,1 milioni di ettolitri. Dei primi tre, che insieme rappresentano il 56% dei volumi scambiati sui mercati mondiali, l’unico a crescere sia in valore (+4,4%) che in volume (+7,5%) è la Spagna, mentre Italia e Francia, pur crescendo nei valori, rispettivamente del +5,4% e del +6,8%, lasciano qualcosa in termini di volumi, il -2% ed il -2,1%.

In termini assoluti, la Spagna guida la classifica dei volumi, con 24 milioni di ettolitri spediti nel 2015, più di Italia (20 milioni di ettolitri) e Francia (14 milioni di ettolitri), che guidano però la graduatoria in termini di valori, a quota 5,39 e 8,24 miliardi di euro, pari ad una quota, rispettivamente, del 19% e del 29% del mercato. A completare la top ten dei Paesi esportatori per volumi, ci sono Cile (8,8 milioni di ettolitri), Australia (7,4 milioni di ettolitri), Sudafrica (4,2 milioni di ettolitri), Usa (4,2 milioni di ettolitri), Germania (3,6 milioni di ettolitri), Portogallo (2,8 milioni di ettolitri) e Argentina (2,7 milioni di ettolitri), mentre in termini di valori cambia qualcosa, ma ai piedi del podio troviamo comunque Cile (1,65 miliardi di euro), Australia (1,46 miliardi di euro), Usa (1,39 miliardi di euro), Nuova Zelanda (963 milioni di euro), Germania (953 milioni di euro), Portogallo (738 milioni di euro), Argentina (737 milioni di euro) e Sudafrica (629 milioni di euro).

Ma dove finisce tutto questo vino? Essenzialmente, in Germania (15,1 milioni di ettolitri), Regno Unito (13,6 milioni di ettolitri), Usa (11 milioni di ettolitri), Francia (7,8 milioni di ettolitri), Cina (5,6 milioni di ettolitri), Canada (4,1 milioni di ettolitri) e Russia (4 milioni di ettolitri), con i primi 5 Paesi in termini di valori che, insieme, rappresentano più della metà delle importazioni: gli Usa, nel 2015, hanno importato vino per 4,85 miliardi di euro, il Regno Unito per 3,91 miliardi di euro, la Germania per 2,46 miliardi di euro, la Cina per 1,84 miliardi di euro, il Canada per 1,68 miliardi di euro ed il Giappone per 1,32 miliardi di euro.

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