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VINO E TERRITORIO

“Grandi Langhe e il Piemonte del vino” (26-27 gennaio 2026) apre il calendario enoico

A Torino torna il grande evento unitario regionale, con la regia dei Consorzi di Barolo e Barbaresco, del Roero e Piemonte Land of Wine
CONSORZIO BAROLO BARBARESCO ALBA LANGHE DOGLIANI, CONSORZIO ROERO, FRANCESCO MONCHIERO, GRANDI LANGHE, MASSIMO DAMONTE, PIEMONTE, PIEMONTE LAND OF WINE, SERGIO GERMANO, Italia
Verso “Grandi Langhe e il Piemonte del vino” (26-27 gennaio 2026), a Torino

Pilastro storico, culturale ed economico del vino italiano, il Piemonte del Barolo e del Barbaresco, del Roero e della Barbera d’Asti, dell’Alta Langa, del Gavi e dell’Asti, tra gli altri, vale da solo più del 14% delle esportazioni nazionali (553 milioni di euro nei primi 6 mesi 2025, dati Istat). E come accade ormai da qualche anno, a segnare il primo grande appuntamento del calendario degli eventi enoici 2026, sarà “Grandi Langhe e il Piemonte del vino”, edizione n. 10 della rassegna professionale, nata da un’iniziativa dei Consorzi Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e del Roero e oggi supportata anche dal Consorzio Piemonte Land of Wine, dedicata, oltre che alle nuove annate di Barolo, Barbaresco e Roero, anche a tutti gli altri vini che raccontano l’eccellenza enologica delle colline piemontesi, e che sarà di scena alle Ogr (Officine Grandi Riparazioni) di Torino, il 26 e il 27 gennaio. Con 510 cantine, 375 dalle Langhe e dal Roero e 135 dagli altri territori vinicoli della regione, anche da territori come il Tortonese, l’Ovadese, il Chierese, il Canavese e con un sempre maggiore coinvolgimento di realtà che raccontano come la kermesse sia diventata l’evento “en primeur” dell’intero Piemonte vinicolo.
“Due giorni intensi di degustazioni rivolte a operatori, stampa e professionisti del settore, che potranno incontrare i produttori provenienti da Langa, Roero e da tutte le principali aree vitivinicole del Piemonte, comprese le denominazioni di Alto Piemonte, Monferrato, Astigiano e le realtà specializzate in spumanti Metodo Classico e Metodo Charmat”, spiegano gli organizzatori.
“Grandi Langhe” rappresenta “un momento fondamentale per il nostro territorio, una chiave di volta che fa della narrazione reale dei nostri vini il punto focale di un grande disegno di promozione internazionale - dice Sergio Germano, presidente Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani - è l’occasione per raccontare a professionisti e buyer internazionali, a giornalisti e comunicatori dall’Italia e dal mondo, la qualità e la complessità dei nostri vini, frutto di un lavoro che nasce dal profondo rispetto per i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato dal 2014 Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelato dall’Unesco. E in questo senso, attraverso “Grandi Langhe”, è il confronto diretto con il pubblico specializzato che ci permette di valorizzare al meglio ogni nuova vendemmia”.
Alla kermesse torinese accanto ai grandi rossi di Langa, saranno protagonisti anche i vini del Roero, con i loro profili identitari. “È una vetrina strategica che, negli anni, edizione dopo edizione, è diventata uno dei più importanti eventi del vino in Piemonte e in Italia - afferma Massimo Damonte, presidente Consorzio del Roero - offre la possibilità di dialogare con un pubblico specializzato internazionale attento, curioso e sempre più sensibile alla qualità, all’origine e al racconto genuino e diretto dei nostri vini. Il fatto poi di presentarci come Piemonte, come massa critica del vino con tutti i territori rappresentati, sono certo sia il modo più corretto e attrezzato per affrontare momenti sfidanti come quelli che stiamo attraversando”.
Come detto, l’evento rientra nel progetto di promozione unitaria del sistema vitivinicolo regionale coordinato dal Consorzio Piemonte Land of Wine, che riunisce le principali realtà consortili vinicole piemontesi e che supporta in pieno “Grandi Langhe e il Piemonte del vino”. “È un evento principe del vino in Piemonte e dimostra una volta di più la forza della collaborazione tra i territori vitivinicoli - sottolinea Francesco Monchiero, presidente del Consorzio - l’unione di Langa, Roero, Monferrato, Astigiano e Alto Piemonte, insieme ai produttori di spumanti e alle altre denominazioni e aree produttive come Ovadese, Chierese, Tortonese, il Monferrato astigiano e alessandrino con l’Acquese, le Doc e le Docg del Nord Piemonte e delle Province di Novara e Vercelli, con le loro dieci denominazioni e del Torinese con i territori, oltre che di Chieri anche del Pinerolese e del Canavese, insieme ai 14 consorzi vinicoli in rappresentanza e tutela delle varie aree e denominazioni, offre un’immagine completa, moderna e all’avanguardia del nostro patrimonio enologico. “Grandi Langhe”, nato dall’impegno dei Consorzi del Barolo e Barbaresco e del Roero e ora implementata dal supporto di Piemonte Land in una chiara ottica piemontese, è un appuntamento che rafforza la presenza del Piemonte sui mercati globali. Un’azione che, mai come in questo momento storico, è vitale per la nostra economia vinicola e per l’intero Sistema Italia che si fonda su un made in Italy da difendere e promuovere nel segno di una diplomazia culturale che è uno degli strumenti più importanti e preziosi non solo per il Piemonte, ma per l’intero Paese. I numeri della manifestazione sono in crescita - conclude Monchiero - è il segno che il mondo del vino piemontese c’è e ha voglia di prendersi lo spazio che merita in Italia e nel mondo”.

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