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ECONOMIA

Gruppo Mezzacorona, il fatturato supera 212 milioni, grazie anche al “valore” della sostenibilità

Bilancio 2024 solido in un anno difficile per il vino. Patrimonio netto a 102,9 milioni di euro, 57,8 milioni di euro ai soci. Export oltre l’80%

Un anno complicato per il mondo del vino, ma con realtà che, forti di aspetti come la storia, l’organizzazione e la cultura del lavoro, hanno tenuto alta la testa, consolidando, nonostante il periodo storico, la loro posizione e garantendo valore ai propri soci che possono guardare al futuro con fiducia. E grazie ad un importante fatturato di oltre 212 milioni di euro nell’esercizio 2023/2024 (contro i 217.749.387 euro del 2023 e frutto unicamente della sola gestione caratteristica) in un anno, come detto, non certo facile, il Gruppo Mezzacorona, uno dei riferimenti della cooperazione vinicola virtuosa italiana e del Trentino, ha potuto liquidare 57,8 milioni di euro ai propri soci viticoltori, mettendo in cassa un utile netto di 689.055 euro, e un patrimonio netto consolidato di 102,9 milioni di euro, a dimostrazione di una grande solidità patrimoniale e finanziaria. La quota export supera l’80%, in 70 Paesi del mondo, con una forte presenza negli Stati Uniti, il mercato più importante e strategico per il Gruppo, dove opera da più di trent’anni con la controllata Prestige Wine Imports Corp. ma anche in Germania, tramite la controllata Bavaria Wein Import GmbH e risultati significativi in Olanda, Scandinavia, Regno Unito, Canada, Belgio, Europa dell’Est, Austria, Svizzera, l’Estremo Oriente (Giappone, Corea del Sud, Cina) e i mercati “nuovi” come l’Australia, il Sud America, i Caraibi ed il Vietnam. Per un Gruppo che, alla chiusura del bilancio al 31 luglio 2024 contava 506 collaboratori, sono numeri solidi e importanti quelli annunciati nei giorni scorsi, nell’Assemblea generale n. 120, dal presidente Luca Rigotti e dal dg Francesco Giovannini.
Molto importante, hanno sottolineato i vertici di Mezzacorona, è stato anche l’ottenimento per il nono anno consecutivo della Certificazione della produzione dei soci secondo il Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata (Sqnpi), tappa fondamentale e necessaria che ha permesso, ancora una volta, la certificazione dei vini e il loro lancio su tutti i mercati internazionali. “È questo un obiettivo strategico del Gruppo Mezzacorona - spiega una nota dell’azienda - rivolto a soddisfare le richieste dei consumatori in tutto il mondo sempre più attenti, preparati e sensibili rispetto alle tematiche della salubrità dei prodotti e alla salvaguardia dell’ambiente, con l’obiettivo di valorizzare il grande lavoro dei propri soci al servizio del territorio”. Mezzacorona è stata “pioniera” in Trentino negli anni Settanta del Novecento, a puntare sulle Doc e, dagli anni Novanta, a sperimentare con successo le pratiche più avanzate per la produzione integrata. Un impegno, quello legato alla sostenibilità, costante su tutta la filiera e quindi dalla campagna fino al consumatore finale, “valorizzando quella che ormai è diventata l’asse portante anche delle direttive europee”, ha aggiunto il Gruppo. Inoltre, nell’occasione dell’Assemblea generale, è stata presentata l’edizione n. 5 del “Bilancio di sostenibilità”, dove sono state rendicontate tutte quelle buone pratiche sostenibili aziendali che vanno dal risparmio energetico alla salvaguardia dell’ambiente, dalla gestione delle risorse naturali alla depurazione delle acque.
Inoltre, è continuato anche nel 2024 il progetto di valorizzazione territoriale e di eccellenza enologica “Musivum”, il “mosaico enoico” che Mezzacorona ha cominciato a costruire nel 2015 e dove ogni “tessera” delle 6 complessive, da diverse aree viticole del Trentino Alto Adige, è l’espressione massima di piccoli appezzamenti/parcelle, dei produttori proprietari di questi veri e propri Cru, individuati dopo una zonazione su piccola scala che il gigante cooperativo trentino ha avviato da anni insieme ai suoi soci. Negli ultimi anni la proposta ha visto la presenza di 6 vini, Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva, Marzemino Trentino Doc Superiore della Cantina di Ala, Pinot Grigio, Müller Thurgau e Gewürztraminer, tutti Trentino Doc Superiore e Chardonnay Alto Adige Doc Tolloy, con le uve della Cantina partner di Salorno. Vini che anche nel 2024, hanno ottenuti diversi riconoscimenti e premi, a partire da quelli internazionali come il titolo di “miglior produttore italiano” a “Mundus Vini” in Germania, le 13 medaglie d’oro e 14 d’argento al “Grand International Wine Award” 2023, che ha eletto il Castel Firmian Pinot Grigio Trentino Doc Riserva 2021 “miglior vino bianco trentino” ed il Dalila Feudo Arancio Sicilia Doc Riserva 2021 “miglior vino bianco siciliano”, e le 11 medaglie agli spumanti Rotari nell’importante vetrina internazionale dello “The Champagne & Sparkling Wine World Championship”, mentre in Italia il Rotari Flavio Trentodoc è da 11 anni consecutivi tra i 3 Bicchieri del Gambero Rosso.
Infine, uno dei passaggi più interessanti degli ultimi anni è stato anche l’investimento rilevante sui social media. I tre marchi principali Mezzacorona, Rotari e Feudo Arancio hanno raggiunto, nei vari strumenti social di Gruppo, quasi un milione di likes complessivi, un numero grazie al quale è stato incoronato nella rilevazione annuale 2024 della società specializzata Omnicom Pr Group, come la cantina italiana più digital.

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