Guida Del Cibo / La Repubblica

Vino ... A Verona tutto il mondo in un bicchiere ... I Franciacorta contro lo spumante inglese, il Pinot italiano contro quello californiano. Duelli all’ultimo bicchiere sul campo del Vinitaly,
il salone dei saloni in fatto divini e distillati. La manifestazione, giunta alla 46esima edizione, ospita ben 4mila espositori da tutto il mondo, in dodici padiglioni su 95mila metri quadrati. Si apre sabato 24 marzo - vigilia di Vinitaly con Opera Wine, un grand tasting dei 100 migliori produttori nazionali selezionati dalia rivista WineSpectator, da gustare nei suggestivi saloni medioevali del Palazzo della Ragione nel cuore di Verona. Si prosegue con la novità di quest’anno: ViViT, Vigne, Vignaioli, Terroir, la rassegna dedicata ai vini da agricoltura biologica e biodinamica. Un’iniziativa di forte attualità che si lega alla recente decisione europea (lo scorso 8 febbraio) di regolamentare le attività di trasformazione dell’uva, così da arrivare alla certificazione completa del processo già a partire dalla prossima vendemmia. Tra i padiglioni di Vinitaly arriva anche Renato Mannheimer, sociologo e sondaggista italiano. A lui il compito di presentare insultati di un’indagine commissionata da Vinitaly ad Ispo sul passaggio generazionale nelle aziende vitivinicole, come Antinori, Argiolas, Chiarlo, Rallo di Donnafugata, Zonin e Lunelli di Ferrari. Grazie alle numerose degustazioni in programma, con i piedi a Verona e il bicchiere in mano, è possibile fare il tour del mondo attraverso i suoi vini: dallo Chardonnay in Champagne ai Shiraz eBlends australiani, dal Furmint - uva versatile proveniente dall’Ungheria- ai grandi vini della tradizione italiana. Vinitaly, riservato agli operatori del settore - produttori, sommelier, rivenditori, enotecnici, giornalisti - pensa anche agli appassionati, con Vinitaly for you, il dopo salone serale in centro città, dove degustare buoni vini nello storico Palazzo della Gran Guardia.