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I BAMBINI SUPER ESPERTI VIDEGIOCHI … MA BOCCIATI IN AGRICOLTURA

La chiusura dell’anno scolastico è imminente. I programmi didattici completati: gli insegnati avranno dedicato qualche ora a materie come agricoltura, dell’alimentazione e dell’ambiente? Analizzando i dati europei degli ultimi anni sul livello di conoscenza che hanno i bambini italiani dell’agricoltura, si direbbe proprio di no. Basti pensare che dai 6 ai 10 anni, praticamente sono tutti grandi esperti di videogiochi e conoscono alla perfezione Internet.

Le risposte su specifici quesiti sono singolari ma preoccupanti al contempo: la seta si produce in fabbrica, il cotone si ricava dalle pecore, le galline allattano i pulcini. Ecco il distacco tra i più giovani e le campagne, che è notevolmente accresciuto negli ultimi 15/20 anni, che ha spinto la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori a promuovere ed a portare avanti il progetto “Scuola in Fattoria”.

Quindi, se l’agricoltura “non entra” in classe, sono le classi ad essere ospitate nelle fattorie. Anche questo anno le iniziative che hanno visto agricoltori impegnati nella didattica sono state centinaia e per dare ulteriore entusiasmo al loro impegno appassionato, la Cia ha deciso di promuovere la prima festa nazionale di “Scuola in Fattoria”, dove scolaresche provenienti dalle città “godranno” di una “full immersion” tra esercizi tipo “dal baco alla seta”, “dal latte al formaggio” e dalla “farina al pane”. Un piccolo e informale “esame” che sancirà se i bambini italiani migliorano nella conoscenza dell’agricoltura o rimangono tra i meno preparati d’Europa.

L’appuntamento è fissato per il 30 maggio nella “Fattoria didattica e agrituristica - Fassi”, a Guardavalle Marina (Catanzaro).

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