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NEGLI ULTIMI DUE MESI

I dazi sul vino di Trump? Un argomento caldo in Italia anche su Google Trends

Analisi WineNews sulle parole chiave e la frequenza di ricerca delle persone sul web dell’argomento: il picco il 14 marzo dopo la minaccia del 200%

Di dazi per la prima volta ne avevamo parlato dopo la rielezione di Donald Trump come Presidente statunitense, ma da quando il tycoon si è poi effettivamente insediato il 20 gennaio il tema è esploso ogni giorno di più. Il “picco”, per così dire, è stato raggiunto il 14 marzo 2025, almeno per quanto riguarda le ricerche sul tema da parte degli italiani sulla barra di Google del proprio smartphone o computer. WineNews ha infatti analizzato su Google Trends - lo strumento che permette di conoscere la frequenza di ricerca sul web di una determinata parola o frase - gli ultimi due mesi (dal 20 gennaio a oggi) di ricerche online riguardo a dazi e vino cercando una diversa indicazione su quanto il tema sia effettivamente sensibile tra addetti ai lavori o semplici appassionati. Così si scopre che il 14 marzo, giorno del picco di ricerche su Google in Italia delle parole “dazi vino”, è quello successivo a quando Trump minaccia per la prima volta tariffe doganali del 200% su tutti i vini, Champagne e prodotti alcolici provenienti dalla Francia e da altri Paesi rappresentati dall’Unione Europea, in risposta alla tassa del 50% sul whiskey fatta entrare in vigore da Bruxelles. La roboante percentuale, al pari delle reazioni del mondo del vino italiano, ha evidentemente spinto le persone a volerne sapere di più, prendendo in mano il proprio dispositivo, digitando su Google le keywords e agitando il traffico online riguardo al tema (come si vede nel grafico).

E non è certo un caso che le regioni d’Italia dove si è registrato il maggiore numero di ricerche delle parole “dazi vino”, dal 20 gennaio 2025 a oggi, (al momento della stesura dell’articolo, ndr) siano a pari merito la Toscana e il Friuli-Venezia Giulia, seguite da Veneto, Trentino-Alto Adige e Piemonte. Ovvero le regioni dello Stivale leader per quanto riguarda l’export (come analizzato da WineNews): le sole Veneto, Toscana e Piemonte rappresentano il 66,7% del vino esportato nel 2024 dall’Italia. Che peraltro ha proprio negli Stati Uniti il miglior mercato al mondo in quanto a esportazioni, per un valore di 1,9 miliardi di euro (+10,2% sul 2023), soprattutto grazie ad una fine anno che, per molti, è da leggere anche alla luce di una piccola “corsa alle scorte” proprio per assorbire l’effetto degli eventuali dazi.

Tra gli argomenti correlati alla ricerca - ovvero l’insieme di ricerche diverse, ma che afferiscono allo stesso tema “dazi vino” - nelle prime cinque posizioni di quelli “in aumento”, figura al quarto posto dopo “Donald Trump”, “Stati Uniti” e “Vino italiano”, l’argomento “Prosecco”, locomotiva del vino italiano e delle esportazioni tricolore, con 3 miliardi di euro di valore, cifra che vale una crescita del 7,3%, un tasso superiore alla media nazionale del 5,5%, sempre nel confronto annuale tra 2024 e 2023. E i cui Consorzi di Doc, Docg e Asolo hanno scritto a tal proposito una lettera congiunta al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
E gli americani? Anche loro sono preoccupati, e, secondo Google Trends, negli Stati Uniti, la ricerca delle parole “wine duties” trova il climax in effetti proprio a ridosso del 14 marzo 2025 con alti e bassi a seguire.

Allargando, invece, il dibattito alla sola parola “dazi”, e quindi comprendente tutti i prodotti europei interessati (non solo il vino) il grafico di Google Trends è più omogeneo e composto da alti e bassi. Chi cerca “dazi” cerca anche “acciaio”, “Tesla” e “Harley-Davidson”.

Interessante è, infine, l’analisi sulle “query associate” - ovvero, banalmente, le parole chiave digitate sulla barra di Google in concomitanza con la ricerca “dazi” - che ci dice che tra quelle “in aumento” le keywords “dazi vino” (al momento della stesura dell’articolo, ndr) occupano la posizione n. 13 e sono in “impennata” dietro ad altre ricerche come, per esempio, “trump dazi”, “dazi auto”, “meloni trump” e “dazi ue”.

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