Dopo Venezia, Padova, da dove tutto è iniziato, con il tre stelle “Le Calandre”, e Parigi, la cucina dei Fratelli Alajmo conquista il Marocco: una meta esotica, in un indirizzo d’eccezione, quello del Royal Mansour di Marrakech, dove il 20 dicembre aprirà i battenti il “Sesamo”, ultima perla di un’offerta gastronomica che comprende, in tutto, tre ristoranti, supervisionati da un altro grande chef, il francese Yannick Alléno, anche lui tre stelle Michelin. Il menù sarà improntato sui grandi classici della cucina di Massimiliano Alajmo, dagli involtini di scampi fritti con salsa di lattuga, alla battuta di carne cruda al tartufo bianco, accanto a piatti creati appositamente per il ristorante marocchino, con ingredienti locali, dai pomodori al cavolo toscano ai broccoli romaneschi, prodotti in loco grazie alla consulenza di un agronomo, ed altri importati dal Belpaese. Una prima volta fuori dall’Europa per gli Alajmo, ma non per l’alta cucina italiana in Marocco: a pochi passi da qui, ma solo per qualche mese, nel 2018 Alfonso Iaccarino, chef bistellato del Don Alfonso, aveva guidato il ristorante italiano dell’hotel La Mamounia. “Quello che ci ha attratto del Marocco e in particolare del Royal Mansour è l’artigianalità, la bellezza delle sue imperfezioni, l’autenticità, il bello senza sofisticazioni, il lusso nella sobrietà”, ha spiegato Raffaele Alajmo, a fianco del fratello e re della sala, da “Le Calandre” a Marrakech.
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