Da sempre, l’ambito culturale rappresenta, per il Consorzio del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg, un aspetto di primaria importanza, da valorizzare e promuovere. E tra le partnership di eccellenza delle bollicine venete, accanto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (La Biennale) di Venezia, della quale il Prosecco Docg è bollicina ufficiale, il Consorzio ha stretto, dal 2022, una collaborazione con il Premio Campiello per il Premio Campiello Giovani, promosso da Confindustria Veneto, all’edizione n. 3 con il progetto “Trame di Vite” 2024 dedicato ai giovani finalisti del prestigioso riconoscimento letterario. Il progetto prevede la possibilità, per gli scrittori in erba, di vivere un’esperienza immersiva nel paesaggio unico delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco in tempo di vendemmia, con lo scopo di trarne lo spunto letterario per un racconto inedito, ispirato al “gesto eroico della vendemmia”.
Sofia Aleandri, Giulia Arnoldi, Daniele Camagna, Francesco Maisto e Filippo Triolo, finalisti del Premio Campiello Giovanni, saranno ospiti del Consorzio, tra passeggiate sulle Rive, le colline-gioiello ma anche le più impervie del territorio, l’osservazione della vendemmia, momento culminante del lavoro del viticoltore impegnato tutto l’anno su questi versanti scoscesi, incontri con autori locali e con i luoghi del poeta veneto Andrea Zanzotto, in un tour nei luoghi più suggestivi della Denominazione Conegliano Valdobbiadene. I racconti che scaturiranno da questa unica esperienza saranno poi raccolti e pubblicati, a cura del Consorzio, nella terza raccolta “Trame di Vite”.
Franco Adami, presidente del Consorzio di Tutela, sottolinea come “noi amiamo il nostro territorio e con il nostro lavoro nei vigneti lo custodiamo con orgoglio, ma la nostra è anche una terra di cultura che è stata culla ed ispirazione di celebri scrittori italiani. Dalla nostra identità, quindi, nasce l’idea del progetto “Trame di Vite”: portare dei giovani scrittori ad ammirare la bellezza unica al mondo del nostro paesaggio e ad “assaggiare” la vita dei viticoltori che ne sono artefici. L’anno prossimo leggeremo nelle loro parole la nostra bellezza e i nostri sentori”.
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