Il Passito Najm 2020 Malvasia delle Lipari Doc di Cantine Colosi, il Sensazioni d’Inverno Le Virtù del Poggio 2017 Malvasia Colli Piacentini di Terzoni Claudio, lo Charonnay 2022 Doc Trentino di Aldeno, il Luna di Notte 2021 Igp Terre Siciliane di Cantina Cellaro, il 3Tinto Riserva Bio 2019 Rosso dei Colli Euganei di Ca Avignone, lo Stille di Sole 2021 Terre Siciliane di Mimmo Paone, il Lucretia 2017 Chianti Classico Docg di Casagrande, il Numero Chiuso 2019 Vermentino dei Colli di Luni di Cantine Lunae Bosoni, il 14 Vie 22 Igt Terre del Volturno de Il Casolare Divino, il Selvarossa 2019 Salice Salentino di Cantine Due Palme, il Vino Spumante 2022 di Cantine Silvestri, il Cavaliere Nero Rosè Riserva 2016 Trentodoc di Revì, il Gesmino 2021 Abruzzo Passito Bianco Doc di Pasetti, il Barolo Boiolo Riserva 2017 di Savigliano, il Moramora 2021 Igp Salento di Paolo Leo, il Taber 2020 Alto Adige Lagrein Riserva di Cantina di Bolzano, lo Chambave Muscat Flètri 2019 di La Vrille di Hervè Daniel Deguillame, il Primamadre 2016 Colline Teramane di Vini La Quercia, il Cirò Rosso Classico Superiore Riserva 0727 2017 di Brigante Vigneti & Cantina, il Roero 2020 di Cordero Gabriele, il Predicatore 2020 Igt Toscana di La Cura, il Perte 2019 Candia dei Colli Apuani di L’Aurora, il Nizza 2019 Riserva di Cantina di Nizza, il Babbaijozi Igt Colli del Limbara di Giangi ed il Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice 2013 Riserva di Fattoria La Vialla: ecco le 27 Gran Medaglie d’Oro dell’Italia sulle 43 totali (al n. 1 assoluto, però, il portoghese Tinta Negra Frasqueria 1995 di Justino’s Madeira Wines), selezionate dal Concorso Enologico Internazionale Città del Vino n. 21 (andato in scena a fine maggio a Sambuca di Sicilia), con i vini migliori premiati oggi a Palazzo Senatorio, nell’imponente Sala Giulio Cesare, a Roma, in Campidoglio, alla presenza di sindaci e dei viticoltori da ogni Regione. 1.300 i vini in gara, di cui 1.065 italiani e 222 stranieri (provenienti da 12 Paesi); in totale sono state assegnate 43 Gran Medaglie d’Oro (27 all’Italia e 16 vini stranieri), 347 medaglie d’oro (Italia 289 e Paesi esteri 64, qui l’elenco completo).
“Grande qualità a livello nazionale ed internazionale - ha affermato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida - naturalmente prevale quella italiana, anche in questa circostanza, e sono veramente contento che amministrazioni ed imprenditori, in una rete diffusa, promuovano un’eccellenza italiana che è il nostro sistema vitivinicolo. Naturalmente ci sono anche delle grandi criticità che vanno affrontate: la protezione dall’Italian sounding, la protezione del nostro mercato, evitando che il nostro vino venga accusato di essere il problema, invece di una virtù che garantisce convivialità e benessere. A queste cose il sistema Italia deve saper rispondere nella maniera più attenta”.
Quello andato in scena, a Roma, oggi, è stato “l’atto conclusivo di un’edizione con grandi numeri, in crescita in Italia e all’estero - ha sottolineato il presidente Città del Vino, Angelo Radica - che fanno del Concorso internazionale Città del Vino, fra i più longevi e consolidati. Città del Vino cerca di far sentire meno soli i sindaci, riusciamo a fare rete, stando vicini nelle problematiche, nelle difficoltà quotidiane, non solo in fatto di promozione: continuiamo a fare sistema ed a stare vicino ai nostri territori, comuni e cantine”.
“Roma - ha detto il Sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri - ritorna ad ospitare le Città del Vino e questo evento così bello dalla partecipazione straordinaria. Roma è anche il più grande comune agricolo d’Italia, una città in cui si fa vino, abbiamo anche una Doc, stiamo cercando di lavorare sulla nostra food policy, sulla valorizzazione di questa dimensione verde, agricola, produttiva e, in particolare, sulla produzione di vino come grande tratto identitario e punto di forza di tutto il Paese. Avervi qui è una gioia grandissima, vogliamo proseguire questo cammino comune e Roma è a disposizione per dare forza e qualità a questa straordinaria unicità e caratteristica del nostro paese e dei nostri territori, forza non solo economica ma anche identitaria nel rapporto con il territorio e nello sviluppo sostenibile”.
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