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“I RISTORANTI D’ITALIA 2010” L’ESPRESSO: 15 I “TRE CAPPELLI”, CON IL TRIO VISSANI-ALAJMO-BOTTURA AL VERTICE DELL’ECCELLENZA ITALIANA CON 19,5/20 ... LE CURIOSITA’: KO MARCHESI, BONILLI (EX GAMBERO ROSSO) IN GUIDA, GIAPPONESE IL MIGLIOR SOMMELIER

15 “tre cappelli”, riservati a chi ottiene punteggi dai 18/20 in poi, con il solo, confermatissimo trio Vissani (Casa Vissani di Baschi), Bottura (Osteria Francescana di Modena) e Alajmo (Le Calandre di Rubano) ad aggiudicarsi i 19,5/20: ecco il vertice della cucina italiana per “I Ristoranti d’Italia 2010” dell’Espresso, guida diretta da Enzo Vizzari. 2900 i ristoranti recensiti, con 400 new entry, che raccontano di una qualità in crescita in tutta Italia. Tra le regioni più premiate, il Piemonte e la Campania, con ottimi risultati anche per Lombardia, Emilia Romagna e Abruzzo. Nella guida, per la prima volta, entrano una decina di schede di Stefano Bonilli (giornalista ed ex direttore del Gambero Rosso), senza voto, che Vizzari definisce “un diritto di tribuna”.
Subito ai piedi del podio, con 19/20, l’Enoteca Pinchiorri di Firenze e La Pergola del Cavalieri di Roma con Heinz Beck. Il Villa Crespi ad Orta San Giulio di Antonino Cannavacciuolo raggiunge a 18,5/20 Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (Santini), Cracco di Milano, e Combal.Zero (Davide Scabin) di Rivoli Torinese. E “tre cappelli” confermati, con 18/20, anche per Il Canto della Certosa di Maggiano (Paolo Lopriore) di Siena, Uliassi di Senigallia (Mauro Uliassi), Duomo (Ciccio Sultano) di Ragusa, Miramonti l’Altro (Piscini-Léveillé) di Concesio, Perbellini di Isola Rizza, Torre del Saracino (Gennaro Esposito) di Vico Equense.

Focus - In guida, chi sale e chi scende ...
E’ stato introdotto quest’anno come soglia d’accesso il punteggio 12/20 e di conseguenza molti punteggi sono stati riparametrati tendenzialmente verso il basso. Sono quindi molto numerosi i locali che troveranno un voto ridimensionato rispetto al passato, soprattutto nelle fasce basse. Molto pochi, viceversa, sono quelli il cui punteggio è aumentato.
Per esempio, crescono ...
- da 18 a 18,5/20
Villa Crespi di Orta San Giulio
- da 17 a 17,5/20
La Madia di Licata
- da 16,5 a 17/20
Hotel Devero-La Lucanda di Cavenago Brianza
Il Dolce Stil Novo di Venaria Reale
Quattro Passi di Nerano
Relais Blu di Nerano
La Taverna del Capitano di Nerano
- entra a 17/20
Villa Contessa Rosa-Da Cesare di Serralunga d’Alba
da 16 a 16,5/20
Al Sorriso di Soriso
Guido di Pollenzo-Bra
Il Pagliaccio di Roma
Il Pellicano di Porto Ercole
Joia di Milano
La Barrique di Torino
Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo
- da 15,5 a 16,5/20
Novecento di Meina
Hotel Capri Palace L’Olivo di Anacapri
e scendono …
- da 17 a 16,5/20

Dolada di Pieve d’Alpago
Il Rigoletto di Reggiolo
Villa Serbelloni - Mistral di Bellagio
- da 16,5 a 16/20
Hotel Villa del Quar - Arquade di San Pietro in Cariano
Il Desco di Verona
Laite di Sappada
- da 16,5 a 15,5/20
L’Albereta - Gualtiero Marchesi di Erbusco
- da 16 a 15,5/20
Hotel Ciasa Salares - La Siriola di Badia
Hotel Bauer-De Pisis di Venezia
Ma.Ri.Na di Olgiate Olona
Casa Grugno di Taormina

Il commento ... Enzo Vizzari, direttore delle Guide de L’espresso
Per Enzo Vizzari, “il 2009 sarà ricordato come annus horribilis anche dai ristoratori. E non è affatto detto che, nel 2010, le cose cambieranno in meglio”. Il direttore de Le Guide de L’espresso aggiunge: “Ed è condivisa la convinzione che nulla tornerà come prima: certi modelli e certe forme di ristorazione devono essere ripensati e adattati alla luce delle mutate condizioni, dei comportamenti e dei gusti del pubblico”, aggiunge Vizzari. “La domanda di qualità alta e costosa - sia per l’offerta gastronomica strettamente intesa, sia per tutto ciò che l’accompagna - si concentrerà verso un numero di locali ridotto rispetto al passato: le cattedrali del gusto e del lusso, quelle vere, continueranno a esistere ma per (relativamente) pochi, qualcuna chiuderà, molte dovranno cambiare formula. Anche la fascia medio-alta deve legittimare sul campo giorno per giorno le proprie ambizioni e pretese (prezzi) e le proprie prestazioni (qualità) nei confronti di un pubblico più attento nello spendere e più esigente nel distinguere il buono dal mediocre, l’autentico dal falso, l’originale dalla copia”, spiega Enzo Vizzari. “Anche per la ristorazione, insomma, il 2010 si presenta come l’anno della resa dei conti e della svolta. All’insegna di poche certezze: la prima delle quali, banale banale, si riassume nell’imperativo di dare la miglior qualità possibile - in termini di cibo, di cantina, di servizio, di ambiente - al minor prezzo possibile”.

La curiosità - Giapponese il miglior sommelier
Hayashi Mototsugu, che cura la cantina del “Ristorante dal Pescatore” di Canneto sull’Oglio (Mantova), è il miglior sommelier dell’anno, che ha ricevuto in premio un prestigioso cavatappi dalla griffe siciliana Duca di Salaparuta.

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