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I terremoti che hanno sconvolto l’Italia centrale hanno risparmiato il mondo del vino. Ma in Cile le cantine sono sempre in pericolo, e l’Universidad Católica de Chile mette a punto un sistema di isolamento delle vasche di affinamento d’acciaio

I terremoti che hanno sconvolto l’Italia centrale negli ultimi due mesi e mezzo hanno messo in ginocchio il tessuto produttivo di interi comuni, legato spesso all’agricoltura ed all’allevamento, risparmiando, però, il settore enoico, colpito solo di striscio, nelle Marche, nelle zone del Verdicchio. Chi ha dovuto fare i conti spesso con i danni del terremoto, anche in cantina, sono invece i produttori cileni, e non è un caso che proprio dai ricercatori dell’Universidad Católica de Chile arrivi il primo sistema di isolamento sismico per contenitori di liquidi, pensato specificamente per le cantine.
Il progetto, come racconta il portale spagnolo “Vinetur” (
www.vinetur.es), è nato con l’obiettivo di limitare le perdite dell’industria enoica, duramente colpite dagli eventi sismici degli ultimi anni. Si tratta di un insieme di dispositivi flessibili, che si installano nei supporti del contenitore, producendo un effetto di isolamento.
“Gli ultimi terremoti - spiega José Luis Almazán, professore di Ingegneria Strutturale e direttore del progetto - dimostrano che i contenitori in acciaio inox usati per la fermentazione e la conservazione del vino sono strutture sismicamente molto vulnerabili. Con i terremoti che hanno devastato diverse regioni del Centro e del Sud del Cile il 27 febbraio 2010, almeno un quarto dei contenitori, pieni di vino, si ribaltò, con la perdita di buona parte del contenuto: si parla di 125 milioni di litri, il 12,5% dell’intera produzione 2009. Un danno limitato dalla stagione - ricorda Almazàn - perché in cantina, poche settimane prima della vendemmia, c’era solo metà della produzione. L’idea è che l’energia del terremoto sia assorbita dai dispositivi di isolamento delle vibrazioni. È una tecnologia che permette di filtrare le onde sismiche, in modo che l’energia che arrivi al contenitore sia molto più bassa”.
Il sistema, secondo i suoi sviluppatori, è adatto a qualsiasi tipi di contenitore, ed il prezzo non dovrebbe superare il 2-5% del costo totale del silos, mentre per vederlo in commercio si dovrà aspettare fino al 2018.

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