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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Marche: Lacrima di Morro, frutto di passione ... Storia antica quella di questo vitigno ridotto a coltivazione di nicchia (aveva toccato il minimo con 35 ettari, ma ora vivaddio la superficie coltivata è più che raddoppiata nel giro di un paio d’anni) in forza dell’understatement che contraddistingue le produzioni marchigiane. Fanno le cose sul serio, ma non lo dicono e i loro gioielli sembrano volerli tenere per sé gli abitanti di questa che è una delle regioni di maggior fascino – e non solo – del nostro paese. Per fortuna nostra di appassionati del vino la Lacrima di Morro d’Alba (che qualcuno improvvidamente scambia per piemontese) s’è salvata dall’oblio. Non sarà mai un vino eterno, non ne ha le caratteristiche e – correttamente – neppure le pretese, ma è un grande vino immediato. Carico di frutto rosso maturo, pare una spremuta di ciliegie moresche, intenso al colore con riflessi blu notte su un sottofondo viola scura. E poi al naso racconta di frutta matura, e al palato sorprende con lieve astringenza di tannini mai violenti, pienezza, immediata bevibilità. E’ tra i vini da bersi giovani uno dei più interessanti perché mutevole e di “adolescenziale vigore” quasi che avesse timidezze nello svelare il suo vigore che diventa passione in chi sa apprezzare il fruttato dei vini rossi. E’ coltivata la Lacrima in un’area ristretta a sud del territorio anconetano e s’avvantaggia delle arie collinari. Può essere compagna di cucina di terra fatta di salumi non piccanti, di sughi e di carne bianca, di funghi e di formaggi molli.

Le aziende: Landi (Belvedere): fresca ciliegia; Lucchetti (Morro d'Alba): sensazioni immediate; Mancinelli (Morro d'Alba): l'autoctono nobilitato; Umani Ronchi (Osimo): intenso e gentile ... A Massimo e Michele Bernetti si deve in larga misura la "rinascita" dell Lacrima di Morro: se ne sono innamorati e l'hanno inserita nella loro produzione (Pelago e Cumaro) ...

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