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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Marzemino suadente frutto di valle ... Il messaggio è passato. Se pronunciate la parola Marzemino qualcuno subito vi dirà: ah, il vino di Mozart! E’ vero: il librettista del Don Giovanni era di queste parti e cita nell’opera questo vino, è anche vero che il giovane genio sostò un paio di giorni a Rovereto (e un’acconcia legale lo ricorda) esibendosi oggi si direbbe in concerto e forse bevendo. Ma a parte le incertezze storiche se quel Marzemino fosse parente dell’attuale (allora probabilmente era un vino passito e nei settecenteschi libri di campagna dei Bossi Fedrigotti si trova traccia di una spedizione di un caratello a Vienna di Marzemino dolce) c’è da dire che affidarsi solo a Mozart per crearne l’immagine è cosa effimera. Ben più intelligentemente il Comune di Isera, patria indiscussa di questo rosso trentino, ha indetto un originale concorso – si premia la vigna migliore – che ha compiuto il miracolo di far sorgere in un solo anno due nuove cantine. E nel 2002 si replica. Va detto che i giovani Eugenio Rossi e Marco Tonini l’uno con il Poiema e l’altro con Penim hanno dato ottima prova. E va anche detto che la produzione di Marzemino ha fatto un salto in avanti qualitativo. Ora non si sono più solo l’Etichetta verde della Cantina e l’Husar di De Tarczal a tenere alto questo vino ma almeno sei bottiglie sono notevoli. E regalano un bel frutto della Vallagarina. E’ vino intenso di lampone, di viola e di rosa canina, con tannini accennati. Non sfiderà i secoli, ma con cucina di carne, polente e formaggi è buono. Le aziende: Bossi Fedrigotti (Rovereto), Spagnolli (Isera), Cantina d'Isera (Isera), Nailan (ISera)

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