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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Il Rossese, vanto della Liguria ... Se c’è un vanto dell’Italia del vino è la enorme offerta varietale che le vigne del nostro paese propongono. Non c’è angolo coltivato a vigna che non riservi sorprese. E da quando la cultura della qualità e la tecnica vinicola si sono diffuse sono liete sorprese. Come questa che vi converrà andare a frequentare in loco, sulle aspre colline dell’imperialese. La produzione ligure è cos’esigua che è difficile trovarla al di fuori dei confini regionali. E’ un peccato perché meriterebbe ben altra diffusione ma anche un pregio perché ci obbliga a degustare il vino là dove nasce, con il cibo che da sempre lo accompagna. E’ il caso del Rossese, prodotto in una ristretta zona che ha come epicentro Dolceacqua e dove si sente l’influsso piemontese e anche quello francese. Il Rossese stupisce per la sua complessità, ci regala sentori di fragoline di bosco, leggera sfumatura di ribes, un’affascinante profumo di rosa. E’ vino che ha anche una punta di acidità, che pulisce il palato e ne allunga la persistenza. Ora che viene affinato in barrique acquista sentori di cuoio e di leggera liquirizia. E’ il primo vino ligure Doc conosciuto al tempo dei Doria. Ai nostri giorni conviene accostarlo a coniglio alla ligure, carni liguri e, se giovane, anche lo stoccafisso in salsa.Ha una discreta propensione all’invecchiamento.

Le aziende: Terre Bianche (Arcagna), Giobatta Cane (Dolceacqua), Tenuta Giuncheo (Camporoso), Terre Rosse (Finale Ligure)

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