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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Umbria: Monfefalco, rosso francescano ... Si potrebbe per una volta affidare al vino il compito di cambiare i luoghi comuni. Pensate alla gamma dei rossi: c’è il rosso cardinale, quello Tiziano. E perché non quello “francescano”? Il calembour ci è venuto in mente degustando l’ultima annata di un vino semplice semplice, austero, profondo, eppure poco considerato sovrastato com’è dall’imponenza del Sagrantino di Montefalco (anche se non tutti sono a livello eccellente, anzi a dire il vero in vetta alla classifica ne resiste sempre uno). Ed è tanto importante il Sagrantino che Marco Caprai ha deciso di finanziare una ricerca fino in Armenia per trovare le radici di questo vitigno e difenderlo così dall’assalto di altri territori che sono quelli del cuore dell’Umbria e che se ne vogliono appropriare. Basti dire che quest’anno i vivai hanno venduto 600.000 nuove piante di Sagrantino. Schiacciato da tanta fama il Montefalco rosso vive di luce molto riflessa. E invece si merita gli onori della cronaca enoica, e l’attenzione dei consumatori per due motivi: ha un prezzo assai accettabile, è un vino di infinite sfumature. A cominciare dal colore che sta tra il rosso rubino e il sangue di piccione. A noi – difensori strenui del Sangiovese – piace assai perché la quota di Sagrantino e di alta bacca rossa che entra nell’uvaggio arrotonda il Sangiovese che però resta peculiare nella sua mora intensa, nella viola mammola, in quella aristocratica ruralità che lo fanno compagno ideale di una cucina sapida ed autunnale. Provatelo, vale la pena.

Le aziende: Milziade Antano (Bevagna), Scacciadiavoli (Montefalco), Spoletoducale (Spoleto), Arnaldo Caprai (Montefalco) ... Il Montefalco Rosso della Caprai (0742/378802) è un vino elegante, pieno, dalla bella intonazione di frutti rossi e con evidente sentore di viola, con un accennato tabacco. E’ un Rosso molto pieno, fragrante al tempo stesso che sottolinea la validità del terroir e della tecnica. Gli stessi che producono il miglior Sagrantino. (arretrato de "I Viaggi di Repubblica" del 3 ottobre 2002)

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