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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Friuli Venezia Giulia: il mutevole, suadente Refosco ... Se il Friuli Venezia Giulia ha riconquistato grande notorietà enoica lo deve soprattutto ai bianchi. A grandi Sauvignon, al Tocai che complice la “la lite” con gli ungheresi ha ritrovato notorietà ma anche qualità, agli uvaggi sublimi di Pinot bianco e Chardonnay, all’inimitabile Ribolla Gialla (immensa, unica, da armare quella di Gravner!), alla seducente Malvasia (provate quella di Paolo Caccese per riconoscere un bouquet elegante e peculiare). Eppure ha in serbo anche sorprese piacevolissime tra i rossi. Il Merlot, il Caberbet franc e due autoctoni sui quali fondare una nuova immagine: il Pignolo sul quale Jerman profonde grandi sforzi e ripone notevoli aspettative, e il Refosco dal peduncolo rosso. E’ quest’ultimo l’elegante alter ego a bacca rossa del Tocai. Un simbolo della terra furlogiuliana. E’ un vino che si presta a molteplici interpretazioni sensibile com’è ai mutamenti di microclima e di terroir. Difficile trovarne di simili a distanza di una ventina di chilometri. In Collio esprime frutto e finezza, sui Colli Orientali ha più nerbo, verso Aquileia, zona che è stata denominata non del tutto a torto la “Maremma friulana” per la forte influenza dell’ambiente marino e la mineralità dei terreni, acquista in bouquet e struttura. E’ dunque un gradevole viaggio dei sensi quello che propone una degustazione di Refosco. Che è vino dai marcati sentori di frutti rossi, dove si coglie anche geranio, di tannini rotondi naturalmente. Ideale compagno di zuppe robuste, carni e formaggi.

Le migliori aziende: Venica & Venica, Livio Felluga, D’Attimis-Maniago, Ca’ Bolani ("la positiva rivoluzione qualitativa della produzione delle tenute di famgilia Zonin trova in questo Refosco, assieme ai vini siciliani, la concreta consacrazione ..."

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