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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Colli senesi, c’è un Chianti da scoprire … Siena e che altro? Basta questo “brand” a definire un terroir, il suo fascino, la sua importanza. Eppure c’è una produzione che dall’essere senese ha tratto fin qui minore notorietà di quanto ci si potrebbe aspettare e di quanto sicuramente il vino in questione merita. E’ il Chianti Colli Senesi. Indistinto nel mare magno di questa enorme denominazione il Colli Senesi sconta, come tutti gli altri Chianti che non siano il Classico, un difetto d’immagine. Non di qualità. Merito di Vittorio Galgani, presidente della Camera di Commercio di Siena, se adesso queste bottiglie vengono poste all’attenzione del pubblico più avertito e dei critici. L’occasione è offerta da una degustazione a Vinitaly, ma noi abbiamo avuto l’opportunità di testare parte delle produzione del Chianti senese (che sia detto per inciso è quantitativamente la più rilevante per le cantine di questo straordinario comprensorio vitivinicolo) e ne siamo rimasti ben impressionati. Per due ordini di motivi: il rapporto qualità-prezzo molto favorevole, la forte impronta di terroir di queste bottiglie. Che sono incentrate sul Sangiovese e che raccontano però di forti mineralità, di un bouquet immenso di mammola e frutti rossi, di un marcato sentore di marasca che al palato è sostenuto da tannini evidenti, ma non acerbi. È vino da carni rosse, da salumi, ma soprattutto è un buon bere quotidiano col timbro nobile delle terre di Siena.

Le aziende: Giovanni Panizzi (San Gimignano), Vittorio Innocenti (Montefollonico), San Giorgio a Lapi (Siena) e Agricola Marciano (Siena)

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