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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Friuli Venezia Giulia, un Tocai con sentimento ... Se accostandoci a un vino non ci lasciamo trascinare dalle mode, ma lasciamo che il bicchiere s’esprima, allora comprenderemo che il vino comunica, parla, racconta di sé e dei suoi natali, dei suoi genitori: la natura e l’uomo. Se degustando un vino da vitigno autoctono non lasciamo spazio solo all’indagine organolettica, ma proviamo a metterci in comunicazione con la terra che lo ha generato allora siamo in grado di percepire, immaginando, i valori di un territorio. Questo vale per la produzione di molti vignaioli, ma stavolta raccontiamo il lavoro della famiglia Venica, di Gianni e di Giorgio, due friulani ostinati e felici, di Ornella che dà un tocco di concreta gentilezza all’azienda. E tutto questo nei vini dei Venica si sente. Si sente nel Tocai che ha superato, a nostro giudizio, il Sauvignon che ha fatto nota questa “cave”, si sente nel Refosco dal Peduncolo Rosso che ha superato il pur gigantesco Merlot. Ma si sente ora anche nei vini di Terre di Balbia, l’azienda che i Venica hanno impiantato in Calabria in quello splendido terroir che è Altomonte e che partecipa un po’ della natura del Collio. I Venica, che hanno una cantina ipertecnologica e un agriturismo di charme oltre a una cinquantina di ettari di vigna e Dolegna del Collio, amano la terra tanto d’aver scelto la Calabria perché volevano un loro olio di oliva (eccellente!). Fanno i vini con un sentimento vero e antico: quello dei contadini verso il creato. E infatti di se stessi dicono: «Siamo solo vignaioli». Ed è tutto.

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