I Viaggi Di Repubblica

Il Castello della buona cucina… Le invenzioni “toscane” del pupillo di Heinz Beck. A tavola, ma in cantina, detono un castello medioevale che ospita un museo che raccoglie una delle più grandi collezioni private al mondo di vetri della Roma antica, e partecipando a un concerto jazz di alto livello. Per chi ama non solo il buon mangiare e il buon bere, ma il bon vivre, il vivere bene in senso globale, il Ristorante Castello Banfi può diventare una meta dal 13 al 24 luglio, durante il Festival Jazz & Wine a Montalcino. Uno dei centri storici più belli e interessanti della Toscana. La giornata di apertura si tiene al Castello del Poggio alle Mura. In questo baluardo del XII secolo circondato da vigne, ulivi e campi di grano, Guido Havercock, giovane chef tedesco di nascita, europeo di formazione ma italianissimo davanti ai fornelli, ha impresso il proprio stile alla cucina toscana. Il pupillo di Heinz Beck, pluristellato chef alla Pergola all’Hotel Hilton di Roma – dove ha lavorato insieme a lui per alcuni anni – nel 2000 è arrivato nella patria del Brunello, dove ha scalato i vertici delle guide enogastronomiche. La soppressata di guanciale e lingua di vitello in crosta di pane con asparagi selvatici e radicchio tardivo al balsamico può aprire il menu à la carte che si chiude con soufflè di ricotta con ragù di mango e lime. Tra i menu degustazione, si possono provare ricciarelli al nero di seppia con sautè di aragosta d’Elba e basilico, filetto di vitello da latte in passato di sedano, rapa con baccelli e timo, cotoletta di cinghialetto in salsa balsamica su polenta al rosmarino e radicchio tardivo alla griglia. La carta dei vini non ha confini, sia per etichette che per geografia: accanto alle bottiglie di Brunello Banfi sempre al top delle guide e ai Supertuscan anche etichette internazionali come l’australiana Stonehaven e la cilena Concha Y Toro.