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I successi dell’Aglianico ... Grande affermazione in nord Europa delle bottiglie del Vulture... Con il suo Venusio Carato, etichetta di punta in cima alle guide di settore, ha portato la fama dell’Aglianico del Vulture in nord Europa, Inghilterra e Danimarca in testa, paesi molto esigenti in fatto di vino, ed è sbarcata persino in Usa. Con il Vignali, l’etichetta base, sempre di aglianico, ha preso l’oscar per il rapporto qualità-prezzo. La Cantina sociale di Venosa è riuscita a imporsi sul mercato nazionale ed estero, facendo sistema, mettendo insieme tanti piccolissimi produttori. Un miracolo per questo angolo di sud, la Basilicata, dove ancora oggi il limite principale alla crescita del territorio è rappresentato proprio dall’estrema frammentazione della proprietà agricola e delle attività locali. I due imponenti fabbricati danno il benvenuto all’ingresso del paese, sulla Via Appia, il segnale evidente che qui l’economia del territorio la fa una cantina che produce vino. A Venosa - città natale del poeta romano Orazio, cittadina egregiamente ristrutturata - oltre 900 ettari di vigneti sono il patrimonio di 500 soci: il più grande ha 15 ettari, il più piccolo 300 are, ma tutti insieme hanno dato vita alla più grande tenuta del posto. All’inizio i soci erano 12 e si vinificava nelle antiche grotte del paese. Poi il primo stabilimento, negli anni 80 e, tre anni fa il nuovo. La grande svolta è avvenuta nel 2000, con l’arrivo del presidente Teodoro Palermo, uno dei soci, che ha fatto decollare il “progetto bottiglia” come è stato poi ribattezzato: due milioni di investimenti, nuovi impianti produttivi, la creazione di un portafoglio di 10 etichette e dalle 70 mila bottiglie vendute si è passati alle 600 mila di oggi. Trentacinque agenti lavorano per la vendita più una rete specifica per la Gdo, la grande distribuzione. Che non viene trascurata, per far capire che la qualità è al di sopra del prezzo.

Cantina Sociale di Venosa
Via Appia, Località Vignali
Venosa, Potenza
Tel: 0972 - 36702

La parola al viticoltore - Teodoro Palermo...
“Quaranta cantine ricche di futuro” “Vendevamo le nostre uve per tagliare i grandi baroli, brunelli e amaroni del nord. Poi ci siamo detti: quello che va bene per gli altri lo possiamo imbottigliare in casa nostra. C’erano solo 10 produttori, ora ci sono 40 cantine, molte piccole. L’Aglianico del Vulture ha un grosso potenziale ancora da realizzare completamente. Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto anche sul Moscato spumante secco che ci sta dando bellissime soddisfazioni. Quest’anno un’altra novità: siamo partiti con una Malvasia affinata nelle barrique, le botti piccole, anche con un leggero appassimento delle uve; non sappiamo ancora come evolverà, è la nuova scommessa, ma sicuramente andrà benissimo in abbinamento con i dolci con mandorle e nocciole tipici di qui. Abbiamo aperto un tavolo di lavoro per arrivare ad ottenere la Docg, denominazione di origine controllata e garantita”.

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