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I Viaggi Di Repubblica

Taormina (Messina) ... “Sicilia en primeur”, la vetrina dei vini siciliani, quest’anno apre i battenti anche a turisti e appassionati...
L’occasione è ghiotta, in tutti i sensi. “Sicilia en primeur”, la vetrina di vini siciliani giunta con successo alla sua IV edizione, apre quest’anno al grande pubblico. Riservata in precedenza unicamente agli addetti ai lavori, la manifestazione apre i battenti a turisti, appassionati e intenditori: desiderosi di conoscere da vicino non solo prodotti, ma anche produttori. Presso il Grand Hotel Diodoro di Taormina, nei pomeriggi di sabato e domenica, sarà possibile infatti degustare le eccellenze delle aziende partecipanti, commentandole direttamente con i loro inventori.
Un’occasione insolita insomma: per discettare, a ragion veduta, di vitigni storici come il Nerello mascalese (niureddu mascalisi) o il Carricante (così chiamato perché, generoso, un tempo riempiva i carri) o del Cerasuolo di Vittoria, prima DOCG siciliana. Ma anche per perdersi con lentezza per i vicoli di Taormina, non ancora ingorgate dalle fiumane di turisti, o per le falde dell’Etna, visitando le tante realtà vitivinicole che prosperano, a semicerchio, sulle terre ferrose del vulcano più alto d’Europa. Gli appassionati del Nero d’Avola potranno poi spingersi un po’ più giù, verso Noto, nella Sicilia orientale, nel cuore del Mediterraneo, tra tramontana e scirocco, per ammirare i vigneti ad alberello, brevettati dai primi coloni greci nella notte dei tempi e mai più mutati. Perché qui sole, terreno vulcanico e costante ventilazione fanno tutto il resto. Sulle vecchie monete dell’antica Tauromenion (da qui il nome Taormina) il personaggio effigiato, del resto, la diceva già lunga: era Dioniso, il dio testimonial del vino.

L’antica storia del Marsala...
È siciliano il primo vino in Italia ad aver ottenuto la DocA fregiarsi della prima denominazione d’origine controllata fu infatti nel 1963 il Marsala, vino liquoroso che prende il nome dalla città omonima. La storia del Marsala è legata a doppio filo con la presenza degli Inglesi nell’isola alla fine del’700. Il commerciante John Woodhouse fu costretto da una tempesta a sostare a Marsala, dove gli venne offerto il vino locale. Questi, intuendone le grandi potenzialità, ne spedì un certo quantitativo a Liverpool. Il successo fu enorme: Nelson lo adottò subito per la sua flotta. Tutt’oggi Buckingham Palace si rifornisce di vino Marsala.

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