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I Viaggi Di Repubblica

I colli del Tignanello ... Le delizie enogastronomiche della famosa Osteria di Passignano... Quarto classificato, tra i cento vini migliori al mondo secondo “Wine Spectator”, bibbia dell’enologia mondiale. Il Tignanello 2004 dei Marchesi Antinori è un blend, ovvero un mix di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Le gelosie nel mondo del vino non mancano, eppure gli enologi concorrenti non possono fare a meno di dichiarare che si tratta di un prodotto eccezionale. Un supertuscan, come si dice, firmato da Michel Rolland, il wine maker francese più famoso al mondo, diventato protagonista involontario di Mondovino, il film documentario che denunciava la globalizzazione dei vini e puntava il dito proprio contro Rolland, ritenuto il caposcuola di questa tendenza.
Comunque sia, i suoi vini sono sempre al top delle classifiche mondiali. E anche stavolta ha fatto centro.
Il Tignanello porta il nome della storica tenuta dei Marchesi Antinori nel cuore del Chianti. Attraversare tutto il complesso delle tenute Antinori è un viaggio tra paesaggi indimenticabili, lungo stradine sterrate che si insinuano tra ampie distese di vigneti, boschi, ulivi. Dalla collina di Tignanello, per esempio, si può arrivare alla Badia di Passignano, l’antico monastero del 395. Poco prima di arrivare all’Osteria, che ha appena preso una stella Michelin, ci si imbatte nei vigneti di Sangiovese di epoca medievale, mai espiantati, da cui si ottengono le barbatelle per le nuove vigne. Qui si possono visitare le storiche cantine, e fare una degustazione guidata. Oppure fermarsi solo per gustare un calice di vino.
Pochi chilometri oltre c’è Fonte dei Medici, in zona Santa Maria a Macerata, sede di un agriturismo molto raffinato ricavato da un nucleo del ‘400. Non è necessario essere ospiti, per una pausa mangereccia alla Trattoria della Fonte, specializzata in piatti della cucina tipica toscana. Con una carta dei vini dominata dal Tignanello.

La parola al viticoltore - “Un vino con tannini morbidi e rotondi”...
“Tutto il vigneto Tignanello è oggetto di un progressivo reimpianto fatto seguendo una filosofia innovativa. In particolare, il cambiamento è stato possibile per la presenza nel terreno di un’alta percentuale di roccia di Alberese.
Queste pietre sono state prima frantumate e poi disposte sotto il filare, generando una serie di vantaggi: dall’assenza di erbe infestanti, per cui non si rende necessario l’utilizzo di erbicidi, fino all’anticipato inizio del germogliamento che prolunga il ciclo vegetativo.
Vantaggi e innovazioni che concorrono a produrre un Sangiovese con tannini più morbidi e rotondi senza però far mancare al vino la complessità e la struttura tipica della varietà. Sperimentazioni simili, a livello universitario, sono state fatte utilizzando film plastici; noi utilizziamo un componente naturale del suolo”.
Piero Antinori

Tignanello, Igt 2004, 60 euro
Chianti classico Riserva, Badia a Passignano, Docg 2003, 30 euro
Autore: Paola Jadeluca

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