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I Viaggi Di Repubblica

Mozia, il vino dei Fenici ... La cura dei vigneti è stata affidata alla famiglia Tasca d’Almerita... All’imbarcadero c’è la vendita di uno dei
sali più buoni del mondo. Arrivano dai paesi più
sperduti al molo delle saline di Inferna per andare
a Mozia, piccola isola siciliana di proprietà
della fondazione Withaker, dal nome di Joseph
Whitaker, commerciante inglese di vini
nella Sicilia dell’800, che aveva acquistato questa
terra, un tempo punto strategico per il controllo
delle rotte nel Mediterraneo. Nodo di scambio
di ferro, argento e stagno, vetro e tessuti, base
della potenza commerciale fenicia, Mozia, oggi
sede archeologica di rilevanza internazionale,
recupera anche un’altra ricchezza antica: il
vino. Prodotto dai vigneti che ancora oggi occupano
circa 10 dei 40 ettari complessivi, curati
dalla famiglia Tasca d’Almerita che al prossimo
Vinitaly di Verona presenterà il Vino dei Fenici.
Già nel 1875 Mozia era coperta di vigneti e lo
stesso Whitaker produceva vino. Un vino diverso
dal Grillo che verrà messo in commercio in
soli 12 mila esemplari. Le viti - trascurate per gli
scavi archeologici che hanno fatto diventare Mozia
un museo - verranno valorizzate al massimo.
La cura dei vigneti è stata affidata a una griffe
del vino siciliano, che ha fatto il giro del mondo
con il suo Regaleali, dalla tenuta vicino Palermo,
dove ora viene vinificato il vino dei Fenici.
Tenuta dove escono altre etichette di punta,
come Rosso del Conte, prima riserva di Nero
d’Avola nata in Sicilia nel 1970, da vigne ad alberello
e un piccola aggiunta di Perricone, altra
varietà autoctona dell’isola. Alberto e Giuseppe
Tasca D’Almerita sono l’ultima generazione arrivata
alla guida dell’azienda di famiglia che ha
anche la Tenuta Capofaro, sull’Isola di Salina,
nelle Eolie, dove si produce una pluripremiata
Malvasia e che ospita l’esclusivo Capofaro Malvasia
Resort, cinque stelle. Nel 2007 è stata acquisita
una nuova tenuta sotto l’Etna, per la coltivazione
di Nerello Mascalese.

La parola al viticoltore... Alberto Tasca D’Amerita... Nell’antica cultura dell’isola museo... La prima vendemmia è stata
in agosto, dopo un anno molto
caldo. Il vino ha una gradazione
superiore ai 13 gradi.
Una delle magie siciliane questa
avventura in questa isola museo,
esplorata al 12%: lavoriamo
la terra scavando non oltre
i 60 centimetri, sempre con
il timore che esca fuori un’anfora
antica. Sotto la cantina
dei Whitaker hanno trovato
una strada punica. I vigneti sono
coltivati ad alberello come
un tempo. Raccogliamo le uve
in cassette che poi vengono trasportate
sulle barche a fondo
piatto per percorrere lo Stagnone
e arrivare a Infersa dove poi
vengono trasportate in camion
frigoriferi nella nostra cantina
di Regaleali. Un tempo il vino
era maderizzato, ossidato, per
resistere ai viaggi e al tempo,
come il Marsala. Vogliamo ricordare
la cultura vitivinicola
di questa isola-museo, anche
attraverso tabelle e audio-guide
nei vigneti.

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