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I Viaggi Di Repubblica

Cooperazione tra i vigneti ...
Le bottiglie prodotte dai 110 soci della Cantina sociale del Piglio... Un edificio poggiato su un fianco: le finestre
oblique, le colonne che puntano di lato. Spicca
in cima al paese, fin dalla strada che porta a
Paliano, dopo il casello di Colleferro. Che sarà
mai? “L’ha fatto un architetto matto di Boville”,
racconta un contadino mentre raccoglie erbacce
sul versante della collina. Ma l’etichetta in ottone
dice di più: Ginnasio, 1998, Massimiliano
Fuksas, uno dei più celebrati architetti d’Italia.
Un esperto di marketing territoriale ne farebbe
subito il centro di una Spa salutistica, in questa
terra dove stanno arrivando gli stranieri per comprare
case diroccate tra ulivi, vigneti e boschi incontaminati.
E invece, giace spettrale su un fianco.
Abbandonato a se stesso, tra sterpaglie, palloni
e attrezzature da palestra che si intravedono
dietro una enorme vetrata. Già solo per vedere
questa opera meno nota di Fuskas può valere
la pena di fare una gita per la campagna del
frusinate. Fino a spingersi alla Cantina sociale
del Piglio, poco distante. Non è una cantina d’autore,
non porta la firma di nessun architetto. Ma
a suo modo è un monumento, alla cooperazione,
alla voglia di mettersi insieme per trasformare
le risorse del territorio in un business comune.
Nata negli anni ‘60 ha puntato sul Cesanese,
vitigno rosso autoctono, e sulla Passerina
del frusinate, autoctono bianco: due varietà oggi
in pieno boom. In ripresa anche la versione
dolce, come si vinificava un tempo. Il Cesanese
base, etichetta rossa è diventato l’emblema di
questa cantina per l’ottimo rapporto qualità prezzo.
Ma nel portafoglio di etichette si va dal top
di gamma, come l’Etichetta oro, fino agli spumanti
prodotti sempre con i vitigni locali. La
cantina vende le ciambelline al vino, tipiche, e
prodotti per la bellezza, a base di olio e ingredienti
naturali locali. Ma chi si spinge quassù
spesso lo fa anche solo per il vino sfuso: 1,30 euro al litro, 1,40 il rosso.

La parola all’esperto ... Gino Tufi... “Manteniamo vive le antiche tecniche”... Siamo attualmente 110 soci, che garantiscono una produzione media stagionale di 10.000 quintali, di cui 3.000 di uva Cesanese del Piglio doc. La produzione è su una superficie di 156 ettari distribuiti nei comuni di Piglia, Anagni, Pollano, Serrane, Acuto. Il nostro scopo è quello di mantenere le tradizionali caratteristiche del Cesanese e degli altri vini della zona, un tempo conosciuti da una élite di buongustai, conciliando le antiche tecniche artigianali con la nuova consapevolezza e conoscenza dei consumatori di oggi. Fin dagli anni ’60 abbiamo prodotti in battiglia - non solo vino sfuso-etichette che ci hanno portato riconoscimenti internazionali. Oltre al vino produciamo anche un olio, che si sposa bene con insalate di legumi, zuppe di verdure, carne alla grigia. Negli ultimi dieci anni alcuni soci hanno sviluppato anche una produzione con un proprio marchio, i cosiddetti vini di podere.
Autore: Paola Jadeluca

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