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I Viaggi Di Repubblica

Il pilota non beve alcol ... Anch’io, come tutti quelli che hanno un computer, ho un paio di amici che si fanno in quattro per spedire in giro catene di Sant’Antonio, foto strane, presentazioni patetiche e filmati divertenti, ed è appunto da uno di questi che ho ricevuto un link di YouTube che mi ha davvero divertito. Nel filmato si vedono due improbabili piloti che, cravatta slacciata, camicia aperta fino all’ombelico e classica pilotina in mano, si fanno strada barcollando tra gli avventori del bar di un aeroporto e, giunti al bancone, ordinano due birre che tracannano schiamazzando sotto gli occhi attoniti dei passeggeri in attesa. A un certo punto uno dei due chiede a un tipo di mostrargli la sua carta di imbarco ed esplode in un “Ma lei è sul nostro volo... noi siamo i suoi piloti!” poi, battendogli energicamente una mano sulla spalla, lo invita a farsi un giro di birra con loro. E’ una candid camera che ha come vittima l’ignaro passeggero e si conclude infatti con un primo piano della sua faccia stupita e preoccupata.
In realtà, per i piloti, vige il divieto totale di assumere alcol già da otto ore prima del volo (eight hours from bottle to throttle, dicono gli inglesi), e ci sono comunque dei controlli per verificare il rispetto della soglia massima consentita per porsi ai comandi di un aereo, che è di 0,2 milligrammi/litro. Un limite due volte e mezzo più severo di quello degli automobilisti, e non solo per la maggior complessità dell’aereo rispetto alla macchina, ma anche per una ragione fisiologica. Infatti la cabina di un aereo pressurizzato ha una “quota” di circa 2000 metri, e già c’è meno ossigeno che a terra, se poi c’è un guasto alla pressurizzazione, allora la quantità diminuisce ancora con conseguente rischio di ipossia; ora, l’alcol presente nel sangue si lega all’emoglobina in maniera prioritaria rispetto all’ossigeno aggravando questa ipossia, fino al punto di causare svenimenti e perdita di conoscenza. E di questo dovrebbero tenere conto anche quei passeggeri che hanno la poco sana abitudine di ingurgitare qualsiasi liquido, possibilmente superalcolico, che venga loro offerto durante la permanenza a bordo.

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